A poche ore dall’uscita del nuovo rapporto dell’Agenzia Europea per l’ambiente che stima, in Europa 467.000 morti all’anno dovuto all’inquinamento atmosferico, la rete Muoviamoci a ruota libera lancia per sabato 26 novembre un nuovo appuntamento per la mobilità pulita: happening alle 15.30 in via Vescovado (ritrovo all’altezza del negozio 23 dischi) per chiedere i doppi sensi per le bici.
La rete Muoviamoci a ruota libera vede insieme le associazioni Asu, La mente comune, Legambiente, Rete Studenti Medi, Studenti Per UDU, Presidio Wigwam, #Salvaciclisti Padova e i Comitati Palestro30elode, Che aria respiriamo di Camin, Rete Arcella Viva.
“L’obiettivo di sabato – dichiara Diego Zarrella de La Mente Comune – è quello di simulare una strada a doppio senso per le bici (anche se a senso unico per le auto), così come già succede in tante città del Nord Europa (e in Italia a Reggio Emilia e Piacenza), utilizzando cartelli del codice stradale italiano o straniero in cartone, strisce colorate, birilli, striscioni….il tutto avverrà tra le 15.30 e le 16.30” (vedi qui su ecopolis).
“Con l’happening – spiega Giorgia Cossu di Salvaciclisti – chiediamo la ciclabilità diffusa (doppi sensi) nella ZTL, in centro storico e nelle zone 30. Si tratta di un provvedimento per regolamentare, normare e mettere in sicurezza un comportamento assai diffuso fra chi va in bici: scegliere i percorsi più brevi possibile, rettilinei e scorrevoli. Perchè non servono le multe e le sanzioni, serve invece governare un fenomeno così come fanno in tanti altri paesi con il risultato di avere più bici e auto che procedono a bassa velocità.”
“Via Vescovado è solo un esempio, una strada antica tra le più critiche per la convivenza di bici, auto e pedoni. Con i doppi sensi la situazione potrebbe migliorare lì come in tutto il centro, grazie ad un provvedimento legittimato dal Ministero dei Trasporti – ricorda Andrea Nicolello di Legambiente. Sono i SUV a non essere adatti a strade di impianto medioevale, non certo le bici”.
La necessità della ciclabilità diffusa – sottolinea Alessandro Manzotti dell’ASU ed Anita Franceschi di Studenti Per UDU – è particolarmente sentita dagli studenti, tra i principali utilizzatori della bicicletta, che hanno bisogno di percorsi il più possibile diretti tra le abitazioni e le sedi universitarie.
“Infine – ricorda Nicola Bettiato del Comitato Palestro 30 e lode – per ottenere vere zone 30 a Padova (previste dal codice della strada fin dal 1992) dove ne esistono alcune ma sono scarsamente rispettate, Muoviamoci a ruota libera ha lanciato una petizione. Perchè non basta mettere un cartello: per le zone 30 è necessaria la presenza di infrastrutture leggere, come panchine e giochi per bambini, e di una segnaletica specifica, dai sensi unici alle strettoie.”
“Siamo senza Sindaco, ma è importante chiedere ciclabilità diffusa e zone trenta – conclude Nicolello di Legambiente – ora che si apre la fase di scrittura dei programmi elettorali; noi vogliamo che la mobilità sostenibile e dolce siano temi su cui i candidati assumono impegni. Devono capirne l’importanza, è una esigenza molto sentita fra i padovani. Ne va della qualità del vivere insieme.”