“Il progetto di parco delle mura rischia di morire definitivamente se non si smetterà di occupare gli ultimi spazi aperti adiacenti alla cerchia cinquecentesca, da sempre destinati dai vari Piani Regolatori Generali a verde pubblico. A sostenerlo è Sergio Lironi, Presidente di Legambiente Padova. “Basti pensare – continua Lironi alla contestata decisione dell’Amministrazione Comunale, in accordo con quella Provinciale, di localizzare un nuovo Auditorium nell’area di piazzale Boschetti. Una decisione insensata, che fa il pari con quella di destinare ad autosilos multipiano nella la vicina area dell’ex Cledca”.
”E’ solo comprendendo, continua Lironi. come ancor oggi larga parte dell’immagine e dell’identità della nostra comunità sia strettamente connessa al disegno della città murata, che diviene possibile elaborare un insieme coerente di politiche urbane, piani urbanistici e specifici progetti finalizzati a valorizzarnela funzione di elemento fondante di una rinnovata e più sostenibile visione del futuro dell’organismo urbano nel suo complesso. Una visione strategica ed un approccio integrato ad un progetto per il Parco delle Mura che, ritengo, dovrebbe far riferimento ai seguenti aspetti essenziali:
1. Curare la manutenzione delle Mura e al contempo ristudiarne ed approfondirne le relazioni con l’intorno urbano, favorirne l’accessibilità e la fruibilità, liberarle soprattutto dall’assedio del traffico veicolare.
2. Questo consente di ripensare il Parco delle Mura come un sistema unitario, nel quale i manufatti edilizi, i corsi d’acqua depurati, gli spazi verdi, i percorsi pedonali e ciclabili si integrino a vicenda e possano divenire meta di specifici itinerari culturali e scenario di eventi e spettacoli.
3. Perciò molte funzioni oggi concentrate in centro storico e/o in prossimità delle mura cinquecentesche dovrebbero essere gradualmente delocalizzate in altri ambiti urbani, liberando spazi preziosi per il potenziamento del Parco delle Mura e riducendo drasticamente i flussi di traffico che ne sviliscono l’immagine e la fruizione
4. Serve salvare il verde residuo vicino alle Mura integrarsi con un organico sistema del verde disegnato a scala urbana ed a scala comprensoriale. Questo significa soprattutto riaprire la battaglia per la salvaguardia dei residui cunei verdi (ed in primo luogo del parco del Basso Isonzo e del Bacchiglione) che possono consentire la penetrazione del sistema periurbano del verde entro il territorio urbanizzato ed in qualche caso sino all’anello verde del Parco delle Mura, cogliendo a questo fine l’occasione dell’avviata elaborazione del nuovo PRG (PAT – Piano di Assetto Territoriale) e delle norme della nuova Legge urbanistica regionale che prevedono i meccanismi della compensazione urbanistica e quindi la possibilità di delocalizzare le volumetrie attualmente consentite con gli indici della Perequazione introdotti dalla recente Variante ai Servizi Mariani-Riccoboni.