Continuano gli sforamenti delle polveri sottili che dal 3 dicembre, hanno sempre superato il limiti di legge giornaliero del Pm10, che è di 50 microgrammi per metro cubo d’aria: ieri a Padova la concentrazione di Pm10 ha raggiunto livelli veramente insostenibili
commenta Lucio Passi, Portavoce di Legambiente Padova: alla stazione di rilevamento dell’Arcella sono stati registrati 121 microgrammi per metro cubo, 142 alla Mandria e 175 a Granze, più di tre voltre il lmite di legge. Nessuna città veneta ha registrato picchi così alti.
La politica Regionale che sta progressivamente indebolendo il trasporto ferroviario per i pendolari è un regalo allo smog. Nel 2013 la Regione Veneto ha speso solo lo 0,31% del proprio bilancio per finanziare il trasporto su ferro: percentuale che mette la nostra regione a livelli della Calabria (0,29%) e molto meno della Lombardia (1,19%) e della Toscana (0,76%), anni luce dall’Alto Adige che investe quasi il 2% del proprio bilancio per i proprio pendolari (1,97%). Serve un’immediata inversione di tendenza.
Per quanto riguarda le azioni da intraprendere su scala urbana non ci stancheremo mai di ripeterlo, la strada maestra per diminuire il Pm10, è la limitazione strutturale del traffico urbano.
Il problema è –conclude Passi- che l’Amministrazione delega il problema all’assessore all’ambiente, quando invece è il Sindaco reggente, Ivo Rossi, (che ha la delega alla mobilità) che dovrebbe intervenire. Infatti è il traffico il responsabile della quota maggiore di emissioni di Pm10 in atmosfera, ed è quindi il Sindaco il solo che può intervenire per limitare strutturalmente la circolazione del traffico, aumentando nel contempo le alternative all’automobile. Da tempo Legambiente gli ha sottoposto un ventaglio di proposte in tale senso – dall’Ecopass all’Abbonamento alla città – proponendo di aprire un dibattito con la città. Ma Il Sindaco è silente.