In particolare Legambiente ricorda che via Dante è l’antico cardine massimo della città romana, una strada di pregio artistico ed architettonico, che inizia con il ponte e Porta Molino, la maggiore e più monumentale delle porte mediovali. Oggi ha vocazione prevalentemente residenziale, punteggiata da esercizi commerciali, con una sezione stradale stretta, e nessuno stallo per la sosta. Soffre di un traffico di attraversamento improprio di quelle auto che utilizzano la direttrice c.so Milano/via Dante/p.zza Mazzini per raggiungere le zone nord della città.
Già nei Piano Particolareggiato del Traffico Urbano approvato dal Consiglio comunale nel febbraio 2003 via Dante compare in più paragrafi come una delle “principali criticità per utilizzo improprio e dispersione del traffico privato” (cfr. par. 4.1 Circolazione e sosta).
Inoltre via Dante è riconosciuta essere una delle aree di identità urbana sensibili che sono “significative per le loro funzioni ma poco fruibili e penalizzate. (….) A questo si deve aggiungere che l’utilizzo improprio da parte del traffico privato di taluni contesti del tessuto urbano storico di pregio induce effetti di degrado dell’identità urbana” (cfr. par.4.4 Identità urbane).
E’ dunque tempo, conclude Legambiente, di un’azione decisa, da parte dell’Amministrazione comunale, per limitare il traffico, il conseguente degrado ed inquinamento.