LEGAMBIENTE “SEMPRE PIù URGENTE REALIZZARE IN CENTRO STORICO L’ AREA A CICLABILITà DIFFUSA”

Ci sono città come Ferrara e Bolzano che vanno fiere dell’alto numero di ciclisti che “imperversano” nelle proprie strade condividendo con i pedoni le vie del centro storico. Altri che vedono un far west nell’unica zona di Padova dove nonostante l’altissimo numero di spostamenti ciclo-pedonali, non accadono incidenti di particolare gravità.

Legambiente in tutto questo ha sempre cercato di trovare una soluzione equilibrata. Ha promosso il rispetto delle regole del codice della strada distribuendo 20.000 Ecogaletei del Ciclista che educano al comportamento da tenere quando si va in bicicletta e ha più volte messo in guardia dai comportamenti scorretti o pericolosi di alcuni, come non rispettare i semafori o pedalare sui marciapiede o sotto i portici. Ma non ha mai scambiato anziani, signore e ragazzi su due ruote con pirati anzi li ha sempre visti come preziose e fragili risorse per la terza città più inquinata d’Italia.

Andrea Ragona del gruppo bici di Legambiente avverte “le soluzioni a favore della convivenza di bici e pedoni in Centro storico si reggono su un presupposto tanto semplice quanto evidente: i centri cittadini hanno una vocazione ciclo-pedonale e le biciclette vi circolano da sempre ed in quantità. Se vanno sui marciapiedi o contromano il più delle volte accade perchè la carreggiata è ancora vista come spazio deputato allo scorrimento veloce o al parcheggio selvaggio della automobili, anche se all’interno di una zona a traffico limitato.”

Perciò da tempo Legambiente suggerisce al Comune di creare, nel cuore della città, Zone a Ciclabilità Diffusa, dove, grazie ad una segnaletica ad hoc, sia consentito il transito bidirezionale delle bici nelle vie a senso unico o ancora di aggiungere rastrelliere visto che quelle esistenti non sono sufficienti.

“Negli ultimi 2 anni il Comune ha fatto significativi passi in avanti in questo senso realizzando percorsi nel senso opposto a quello di marcia in vie importanti come via Ospedale e via Zabarella-Del Santo o aggiungendo numerose rastrelliere in piazza dei Signori. Ma c’è ancora molto da fare: manca ad esempio un’adeguata segnaletica che indichi ai ciclisti la strada da fare per evitare le riviere, c’è una carenza di posti bici in piazza delle Erbe e un sovraffollamento di camioncini o di atletici signori che vanno a fare la spesa in auto con il permesso per i disabili. Se vogliamo migliorare la situazione dobbiamo liberarci dall’alto numero di auto in centro storico e avremo le biciclette nella strada e pedoni sui marciapiedi.”