LEGAMBIENTE SOSTIENTE IL COMITATO IRIS
E rilancia il no al progetto Kada per l’Auditorium “nel luogo sbagliato”.

Legambiente condivide e sostiene la presa di posizione del comitato Iris. Che in questa città il verde pubblico non sia vissuto dagli maggioranza degli Amministratori come una risorsa da valorizzare e noto. Basti ricordare la variante urbanistica dell’Assessore al cemento Luigi Mariani, che ha scardinato ben due Piani regolatori per poter far edificare nei cunei veri e a ridosso delle mura. L’Ultimo esempio l’abbiamo con la scellerata decisione della Giunta di costruire  l’Auditorium di Kada a Piazzale Boschetti. Amissi del Piovego,  Italia Nostra, Legambiente, la delegazione padovana del Fai, Wwf, Comitato Mura e Sos Castello – erano  decisamenti favorevoli al progetto «sotterraneo» di Alberto Cecchetto. Ma l’auditorium che rischia di essere costruito, quello di Kada, cade ne luogo sbagliato.
”La scelta di piazzale Boschetti per costruirvi il nuovo auditorium”, afferma Lucio passi Coordinatore di legambiente Padova, «non è stata dettata da una particolare vocazione per quell’area, quanto piuttosto da un lungo processo che ha visto varie amministrazioni locali smantellare progressivamente le prescrizioni dei due piani regolatori del 1954 e del 1974, che prevedevano il vincolo totale su tutta la cinta bastionata della città e le aree libere adiacenti, con la realizzazione di un anello di verde pubblico. Sull’area Boschetti, troppe le controindicazioni: dalla vicinanza del Piovego e delle mura veneziane a quella dei giardini dell’Arena con la cappella degli Scrovegni. Solo una fortunata circostanza aveva fatto sì che la giuria del concorso internazionale di progettazione avesse scelto come vincitore l’unico che tenesse conto del contesto in cui l’auditorium veniva forzosamente “calato”, proponendosi di ridurne quanto più possibile l’impatto e conservandone almeno in parte la vocazione ad area verde. La sentenza del Tar ha cambiato la classifica, ma non è corretto lasciar credere che essa obblighi l’Amministrazione ad affidare la realizzazione al nuovo vincitore. Ne deriva che se il Comune intende insistere su piazzale Boschetti, può e deve almeno rispettare la volontà della cittadinanza, realizzando il progetto Cecchetto scelto dalla giuria su cui si era avuto ampio consenso.

La sentenza del Tar ha ora cambiato la classifica del concorso, assegnando in pratica il primo premio al secondo classificato, Klaus Kada, ma non ha cambiato la realtà dei fatti, e cioè che il progetto di Alberto Cecchetto era l’unico «possibile» per quell’area, fra quelli presentati. Nessuno degli altri teneva conto delle caratteristiche storiche e ambientali dell’area: il verde e le mura!- Insistere su un progetto sbagliato nel posto sbagliato al solo scopo di poter vantare la realizzazione di una grande opera sarebbe una decisione che griderebbe vendetta per anni contro gli amministratori che la operassero.