Di fronte ai livelli di inquinamento atmosferico che abbiamo subito quest’anno le misure antismog decise ieri da tavolo tecnico Zonale e riferite dall’Assessore all’Ambiente hanno il sapore di una routine poco convinta.
Dall’inizio del 2012 tra ozono e PM10 abbiamo complessivamente registrato 148 superamenti dei limite di legge (90 per l’ozono, 58 per le polveri sottili, PM10). Più di un giorno su due abbiamo respirato aria pericolosamente inquinata.
L’eccessivo smog a Padova è un problema cronico, causato dal massiccio traffico veicolare. Ma c’è di più -continua Passi- in maggio il Centro Internazionale per la Ricerca sul Cancro dell’OMS ha dichiarato i gas di scappamento dei motori diesel (i maggiori responsabili del Pm10) “cancerogeni certi” per gli esseri umani e l’esposizione a tali gas associata a un “rischio accresciuto di tumore al polmone”. Fino allo scorso anno l’OMS riteneva le polveri sottili “probabilmente cancerogene”. Dopo ulteriori studi sono state classificate come certamente cancerogene.
L’Amministrazione comunale non può continuare a procrastinare misure strutturali di contrasto a traffico e smog. Bisogna iniziare a lavorare almeno sul controllo e moderazione del traffico in entrata in città (250mila spostamenti al giorno): questo si può fare con l’Ecopass o con il sistema dei crediti degli accessi: un monte-accessi gratuiti alla città, superato il quale il “cityuser” deve scegliere se usare mezzi sostenibili (bicicletta, trasporto pubblico, carpooling, car-sharing ecc.) o comprare nuovi accessi, che finanzieranno il potenziamento della rete dei trasporti alternativi. Si abbassi inoltre il limite di velocità a 30km orari in tutta la città per garantire maggiore sicurezza a pedoni e ciclisti, incentivando così spostamenti senz’auto per i percorsi urbani.