Il Pm10 è la seconda causa di tumore al polmone e secondo l’OMS non c’è soglia sotto la quale il pm10 non sia dannoso.
Dopo gli acquazzoni di Domenica, il Pm10 ha immediatamente ripreso a sfondare il limite di legge giornaliero per la tutela della salute (50 microgrammi per metro cubo d’aria). Era a quota 60 microgrammi Lunedì 1, e a 61 martedì 2 novembre.
” Rina Guadagnini, biologa, responsabile scientifica di Legambiente non si stanca di denunciare la pericolosità del Pm10. “Come ha nuovamente e recentemente confermato l’Organizzazione Mondiale dalla Sanità il particolato fine raccoglie al suo interno un po’ di tutto: metalli, polveri, cristalli, idrocarburi policiclici. Causa effetti acuti e cronici. Può peggiorare lo stato di salute di persone colpite da malattie respiratorie o cardiovascolari, ma può anche causarne la comparsa nel lungo periodo. E soprattutto è la seconda causa di insorgenza del tumore al polmone dopo il fumo. C’è inoltre una nuova frontiera di studio: l’Oms sta cercando di valutare la cosiddetta genotossicità delle sostanze inquinanti. Il particolato potrebbe contenere sostanze chimiche che causano mutazioni del DNA, che poi si trasmettono di generazione in generazione.
Secondo Legambiente le targhe alterne per il momento sono l’unica medicina utile, e invita quindi tutti i cittadini a collaborare alla riuscita di un provvedimento sicuramente più serio della farsa dello stop delle sole auto non catalizzate degli anni scorsi. “Guai a confondere il nemico – insiste Guadagnini– sono le polveri sottili che creano malattie e perdita di giorni di lavoro, e quindi pure un rilevante danno economico per la comunità. Anche i pochi microgrammi in meno di Pm10 che potremmo risparmiare con le targhe alterne, sono salute guadagnata per tutti. Non a caso, -conclude la Guadagnini- Roberto Bertollini, direttore tecnico per l’Europa Oms, ci ricorda che l’Oms non ha stabilito delle soglie minime sotto le quali le polveri fini non fanno male. Infatti, secondo Bertollini se per certe sostanze è possibile segnalare un valore di soglia, al di sotto del quale l’impatto sulla salute è quasi inesistente, per il particolato questo non vale. Anche minime concentrazioni possono causare effetti sanitari. L’Unione Europea ha previsto, in ogni caso, che entro il 2010 le città non debbano superare la soglia di 20 microgrammi per metro cubo come media annuale. Padova l’anno scorso ne ha registrati 60!
“Le targhe alterne non piacciono a nessuno”, conclude Lucio Passi, Coordinatore di Legambiente Padova, “ma in assenza di provvedimenti strutturali sono l’unica medicina utile. Ci aspettiamo però che nei prossimi mesi l’Assessore alla mobilità Ivo Rossi inizi a proporre quelle nuove politiche della mobilità, capaci di spostare quote rilevanti di persone e merci dal mezzo privato ai trasporti collettivi, di cui questa città ha bisogno come l’aria (e questa è volta, è il caso di dirlo, non in senso solo figurato).