Lucio Passi:"La posta in gioco va ben oltre qualche posto auto"
Invitiamo l’Amministrazione Comunale a tenere duro sulle Piazze. Si tratta in verità di eliminare soltanto qualche posto auto e moderare un po’ il traffico. Nulla di più di un normale tentativo di avvicinarle a quello che sulla carta sono, cioè “Zone a Traffico Limitato”: in pratica di far rispettare divieti preesistenti
In molte città europee le auto sono state confinate ai margini non solo dei centri storici, pedonalizzati, ma è in atto un progressivo “strafficamento” di ampie aree urbane attraverso un insieme di politiche di tariffazione, parcheggi scambiatori con i mezzi pubblici e potenziamento degli stessi. Londra in questo è all’avanguardia, ma non è la sola. Sorprende che a Padova non si possa fare altrettanto? Stupisce la virulenza della polemica, quando invece lo scandalo è che ancora stiamo qua a discutere su una cosa tanto ovvia? Forse no, perché il motivo è che le tre piazze storiche di Padova, sono “le Piazze” per eccellenza, sono il simbolo di Padova. Sono cioè fonte di identità e di identificazione per chi abita questa città. Per questo la polemica si arroventa, perché assume connotati altamente simbolici. L’immaginario collettivo supera di gran lunga la realtà di un modesto provvedimento di razionalizzazione. Lo scontro simbolicamente è diventato: “fuori o dentro le auto dalle piazze”, ovvero, proprio perché queste sono il cuore di Padova, “fuori o dentro le auto dalla città”. Una specie di referendum.
E siccome i simboli, la percezione comune, trasformano la realtà invitiamo l’Amministrazione a non ignorare la valenza simbolica che si gioca oggi attorno alle moderazione del traffico nelle Piazze. Fare marcia indietro ora significherebbe far passare il messaggio che in tutta la città, e non solo nelle piazze, non sia possibile sperare in un presente e in un futuro meno congestionato e inquinato.