Ogni anno decine di persone muoiono in carcere: l’associazione Ristretti Orizzonti pubblica mese per mese un resoconto di questi tragici numeri. Lo scopo di questa ricerca è mantenere alta l’attenzione su un tema che il più delle volte viene tralasciato dai media, cadendo nel silenzio.
In sette anni sono morti 1.106 detenuti, di cui 390 per suicidio. Anche il 2006 è stato un anno terribile per il carcere. Benché infatti i decessi in carcere siano in diminuzione rispetto al passato ancora 70 persone sono state trovate morte, a fronte dei 111 del 2006, dei 94 del 2004 e dei 75 del 2002 e del 2003. Se appunto, i numeri sembrano essere in diminuzione, 70 morti rimangono pur sempre un dato inquietante, soprattutto se leggiamo le cause di questi decessi: nel 2006 46 persone si sono suicidate, 11 sono morte per cause di salute, ben 7 per cause non accertate, 2 per incidenti e 4 per overdose.
Risulta difficile capire come in carcere, il luogo del controllo, ben 7 persone possano morire per “cause non accertate” ; esattamente come è incomprensibile che 4 persone muoiano d’overdose. Ben più facile è immaginare perché 46 persone abbiano tentato il suicidio, riuscendovi: questi numeri non fanno altro che testimoniare, quanto il carcere si sia trasformato in una situazione totale che va in direzione contraria rispetto alla quale era stato istituito.
L’art. 27 della nostra Costituzione recita che “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. Le decine di morti che ogni anno vengono censite non fanno altro che confermarci che oggi il carcere è più un luogo di perdizione che di rieducazione.
I primi dai del 2007 sembrano essere incoraggianti ma non possono essere confortanti. Nei primi cento giorno dell’anno solo 10 persone sono morte in carcere, rispetto alle 26 dello stesso periodo del 2006. I suicidi si sono notevolmente ridotti: da 16 a 2.
Nella diminuzione di questi numeri sicuramente ha influito molto l’indulto, dimostrando come il sovraffollamento delle carceri sia un problema grave e reale.
Andrea Ragona