Mi dispiace molto delle reazioni, apparse sulla stampa, dell’assessore Francesco Bicciato e del Sindaco Zanonato alla lettera sottoscritta da oltre 100 persone che rappresentano una parte importante di quel popolo che ci ha eletto; anzi, con molte/i di loro abbiamo costruito il programma con cui ci siamo presentati alla città.
Non possiamo trattarli da ingenerosi e miopi, come fa Francesco Bicciato o da “disturbatori del manovratore” come fa Zanonato, o addirittura da “persone che non hanno capito cosa firmavano”, come fa Marina Bastianello.
La fatica dell’amministrare la cosa pubblica richiede la capacità di ascoltare e di valorizzare ciò che ci viene detto, a maggior ragione quando proviene da chi ci è politicamente vicino. Quando si parla tra persone che condividono (voglio pensare che sia ancora così) un’area ideale non penso sia necessario premettere l’elencazione degli elogi e poi affrontare i problemi: si và dritto alla questione.
La giusta valorizzazione di ciò che si fatto, lo svuotamento del ghetto di via Anelli viene più volte citato, trova ancor più valore all’interno di un quadro coerente di azione politica ed amministrativa; rischia invece di non trovare rilevanza se le azioni, e i messaggi che ne conseguono, sono contraddittori (ad es. l’adozione di un’ottica securitaria che asseconda l’idea di Padova città insicura e pericolosa tanto cara alla destra, ma non così drammatica nella esperienza reale di ciascuno di noi). Ancora, il rilievo che meritano eventi importanti come quelli legati alla cultura scientifica, viene mortificato se non è accompagnato da una coerente azione di “sedimentazione” nelle scelte di politica culturale. E’ necessario scegliere una strategia e perseguirla, valorizzando le risorse culturali, per nostra fortuna ricche, che la città ci offre.
Francesco Bicciato ha dimostrato in molte occasioni la capacità di promuovere partecipazione vera, penso, solo per fare un esempio tra i tanti possibili, al regolamento antenne, ma tocca con mano anche lui ogni giorno la difficoltà di una diversa politica della mobilità che andrebbe direttamente a influire sulla qualità ambientale, perchè altri hanno visioni diverse della città, sia dal punto di vista urbanistico che sociale, e lontane da quanto stabilito nel programma elettorale.
Padova è una città complessa e, come il resto del Paese, sta vivendo una fase di trasformazione economica e sociale difficile, ma che può rivelarsi ricca di potenzialità positive se si ha il coraggio delle scelte capaci di invertire la tendenza sempre più forte al distacco/disprezzo nei confronti della politica, che avverto come uno dei pericoli più inquietanti per la democrazia.
La forza che dobbiamo valorizzare è proprio la capacità di affrontare i problemi, scegliendo senza esitazioni la strada del confronto: aprire con coraggio il confronto, recuperando il ritardo sulla partecipazione (chiarendo una volta per tutte che questo termine non significa informazione ai cittadini o documentazione sulle loro opinioni, ma processo, anche conflittuale, di costruzione condivisa delle scelte) penso sia la strada maestra per portare a termine con successo questi 5 anni di amministrazione e preparare il terreno per una nuova vittoria.
Giuliana Beltrame, consigliera comunale