PADOVA TRA LE 5 CITTà ITALIANE PIù CEMENTIFICATE

PADOVA TRA LE 5 CITTÀ ITALIANE PIÙ CEMENTIFICATE
LEGAMBIENTE: “STOP AL PIANO CHE AUMENTA LE CUBATURE”

E’ impietoso il giudizio che emerge dal nuovo rapporto sul consumo di suolo pubblicato in questi giorni dall’ISPRA – Istituto Nazionale per la Protezione e la Ricerca Ambientale –  redatto per la prima volta sulla base di una cartografia ad altissima risoluzione. A lanciare l’allarme è Legambiente: “Nel rapporto il Veneto si conferma la seconda regione d’Italia per percentuale di suolo consumato e assieme a Milano, Torino, Napoli e Monza, Padova è una delle 5 città indicate ad elevata criticità per il livello della sua saturazione urbana, che copre e supera i confini dell’intera superficie comunale” commenta Sandro Ginestri, Vicepresidente dell’associazione. “Da anni ci battiamo contro la cementificazione delle poche aree verdi rimaste ma le diverse Amministrazioni che si sono susseguite al governo della città non ci hanno voluto dare ascolto. Adesso l’Ispra conferma la fragilità di Padova e la situazione potrà solo peggiorare se non verrà immediatamente rivista la pianificazione urbanistica.”

 Secondo Legambiente  è necessaria una svolta drastica a partire dalla completa revisione della nuova proposta di variante al Piano degli interventi sugli ambiti insediativi, redatta dal settore Urbanistica e illustrata dal Sindaco in Consiglio Comunale. “Questa proposta di variante – commenta Ginestri –  non diminuisce le abnormi previsioni di nuova edilizia residenziale e addirittura prevede la possibilità di aumentare ancora le cubature anche nelle zone di perequazione, ossia proprio negli ultimi cunei verdi di Piccinato che già stanno subendo una progressiva e disastrosa cementificazione. Serve invece rivedere radicalmente il Piano per salvaguardare le aree naturali e agricole e per non aggravare le situazioni di rischio idraulico, che non è nemmeno citato nel documento preliminare alla variante; eppure gli allagamenti dovuti all’impermeabilizzazione del suolo sono ormai una realtà di cui non si può non tener conto. Lo stop alle nuove cementificazioni  non è solo un dovere, ma è anche una priorità strategica per lo sviluppo  sostenibile della nostra città” conclude Legambiente, richiamando il Rapporto Ispra che afferma come la ripresa del paese non possa avvenire senza proteggere il territorio e come questo non sia in contrapposizione con l’auspicata ripresa del settore edilizio, ma al contrario si ponga come il motore per l’edilizia di qualità, favorendo la rigenerazione urbana dell’esistente.