PARCHEGGI CUSTODITI PER BICI: un dossier su luoghi dove realizzarli

Il cortile del palazzo delle Dibite, il sottoportico dell’URP, il retro di Magistero in Arco Vallaresso, la parte “moderna” del cortile di palazzo Zuckermann.

Sono solo alcuni dei luoghi (scarica dossier) che la rete A ruota libera ha individuato come spazi ora abbandonati o sottoutilizzati che possono essere facilmente attrezzati per ospitare dei parcheggi bici custoditi a pagamento.

Lo abbiamo fatto a seguito delle dichiarazioni del ViceSindaco Arturo Lorenzoni che, nell’immaginare varie politiche a favore della mobilità sostenibile, ha detto di voler procedere ad individuare, e poi realizzare, alcuni park custoditi nel centro della città, per rispondere ad una domanda di sicurezza espressa più volte da molti ciclisti urbani che utilizzano mezzi di pregio o di affezione e sono dissuasi a farlo dal pericolo di subire furti

Quello di lasciare la bici in custodia è una vecchia abitudine diffusa fino a metà degli anni ‘80 in centro, sia da parte di chi vi si recava con regolarità per motivi di lavoro sia da parte di chi veniva nelle piazze per compere, passeggio e svago.

Le segnalazioni di questo dossier sono fatte da A ruota libera – Muoviamoci insieme, la rete civica che da due anni raggruppa 9 associazioni e comitati che in città a vario titolo e modo si occupano di ciclabilità urbana.

La mini ricerca ha individuato spazi urbani esistenti che avessero caratteristiche tali da farli prendere in considerazione come luoghi potenziali luoghi, quali essere:

  • centrali e facilmente “riconoscibili”
  • attualmente non utilizzati (o sottoutilizzati);
  • di ampiezza tale da garantire un numero congruo di postazioni per biciclette;
  • con caratteristiche tali da essere facilmente adattati a bikepark con investimenti contenuti;
  • di proprietà comunale, pubblica o di Enti statali o parapubblici con i quali sia possibile avviare una “trattativa” da parte del Comune per averne un uso gratuito o a costi convenzionati, in modo più semplice che con il privato.

Riteniamo infatti che agli Enti che posseggono gli spazi individuati, a fronte della verifica tecnica sulla realizzabilità del park, andrebbe proposta una convenzione non onerosa (o con costi simbolici o fuori dai canoni di mercato) a favore del Comune in quanto ispirata ai principi della Responsabilità Sociale d’Impresa.

L’individuazione dei possibili parkbici è stata fatta suddividendo la città storica in 3 comparti:

  1. le piazze
  2. zona duomo e ghetto;
  3. europa/garibaldi.

Per ciascun comparto abbiamo individuato 1 o più soluzioni: la prima esposta nel dossier è quella che riteniamo più fattibile/opportuna, le altre sono in subordine.

L’obiettivo finale è che l’Amministrazione Comunale doti il centro storico di TRE bici park custoditi.