Cos’è Agenda 21? È un documento di intenti ed obiettivi programmatici per lo sviluppo sostenibile del pianeta, sottoscritto da oltre 170 paesi in occasione della Conferenza di Rio de Janeiro del 1992, organizzata dalle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo. Secondo le finalità di questo documento, recepito anche dall’Italia, il comune di Padova ha affidato all’ufficio locale di Agenda 21 il compito di collaborare con i progettisti del PAT per definire le linee strategiche dell’assetto futuro della città. All’uopo è stato organizzato un gruppo tematico di persone rappresentative delle varie categorie della società civile (economiche, professionali, sindacali, dell’associazionismo ecc.) che ha esaminato, con particolare attenzione alla loro sostenibilità, le scelte del PAT. Il gruppo ha esaminato e discusso le seguenti tematiche : la rete ecologica comunale, il polo ospedaliero, l’Università, il futuro della ZIP, il sistema infrastrutturale e la mobilità, gli insediamenti e la qualità urbana. Pur con alcuni distinguo, il percorso partecipativo di Agenda 21 si è concluso con la stesura di un documento finale (al momento ancora in bozza), integrato da una matrice e da quattro tavole di sintesi (sono quelle proposte dall’arch. Vitillo consulente del Comune per il PAT sulle quali sono state aggiunte le proposte di Agenda 21), di cui si riporta un ampio estratto.
Le principali linee strategiche e gli scenari di riferimento del futuro PAT, proposte da Agenda 21 sono le seguenti:
- Puntare sul trasporto pubblico (vedi tavola), esteso alla scala metropolitana, per ridurre l’attuale carico inquinante. La rete del trasporto pubblico deve essere l’elemento di riferimento per i nuovi insediamenti e le trasformazioni del territorio, nonché per la formazione delle nuove centralità, in un’ottica di città policentrica;
- Impostare il disegno urbano della città avendo come riferimento la rete ecologica (vedi tavola), intesa come articolazione di corridoi e nodi verdi, di cui faranno parte i parchi urbani, periurbani e agricoli, i percorsi fluviali con le loro arginature ecc. Tale rete dovrà essere integrata con la rete ecologica metropolitana. Ogni nuova urbanizzazione o intervento edilizio dovrà conformarsi al disegno unitario della rete ecologica, utilizzando gli strumenti della perequazione ad arcipelago, della compensazione urbanistica e dei crediti edilizi per spostare i volumi che dovessero essere incoerenti con il suo disegno unitario;
- Contenere il consumo del suolo privilegiando gli interventi di recupero dell’esistente rispetto alla realizzazione di nuove urbanizzazioni. In quest’ottica è necessario coordinare le politiche abitative di Padova con quelle dei comuni della città metropolitana;
- Collegare la programmazione della Zona Industriale di Padova (vedi tavola) ai lavori del PATI (Piano di Assetto Territoriale Intercomunale), verificando le opportunità e le opzioni produttive a scala metropolitana, ed affidandone la governance ad un unico ente di gestione;
- Programmare una riqualificazione urbana complessiva (vedi tavola) – che contempli in particolare le aree dell’attuale fiera di Padova, dell’Ospedale Civile, delle Caserme in dismissione, dell’Aeroporto Allegri – da attuare nel medio-lungo periodo attraverso piani/programmi complessi.
Altre importanti proposte, di carattere generale, del gruppo tematico riguardano:
- la necessità di prevedere un efficace processo partecipativo anche per l’elaborazione del Piano degli Interventi (il cosiddetto Piano del Sindaco), che costituisce il vero piano operativo di attuazione delle direttive e degli indirizzi del PAT;
- quella di non limitare l’azione del PAT, e della collegata Valutazione Ambientale Strategica, a sole azioni di contenimento e di compensazione degli effetti delle trasformazioni urbanistiche, ma di porre come obiettivo della pianificazione la riduzione dell’impronta ambientalee delle emissioni di gas climalteranti;
- ed ancora la necessità di allargare il campo di competenza del piano oltre il superato confine amministrativo comunale,affrontando nel suo complesso il territorio metropolitano. In quest’ottica si osserva che il PATI è mancato di un efficace livello di partecipazione e coinvolgimento della società e, soprattutto, ha tralasciato unafondamentale tematica per la conformazione del territorio, quella degli insediamenti residenziali.
a cura della redazione di ecopolis