8 residui chimici di cui uno fuori legge nei prodotti ortofrutticoli prelevati nei supermercati LIDL, 9 nei campioni Coop, 10 in quelli di Auchan. E´ questo il risultato delle analisi su alcuni prodotti ortofrutticoli acquistati da Legambiente in tre punti vendita della GDO.
Il controllo a campione conferma così i risultati già presentati il 22 maggio nel dossier di Legambiente "Pesticidi nel piatto 2007", dal quale era emerso che solo il 54% dei campioni di frutta analizzati è esente da residui di pesticidi mentre i campioni decisamente irregolari si attestano sull´1,7%. Contaminato anche il 20% dei prodotti derivati (olio, vino, succhi di frutta ecc.), mentre oltre l´84% delle verdure analizzate risultava regolare e privo di residui chimici.
"Visti i risultati della nostra indagine annuale sui residui chimici sui prodotti ortofrutticoli – realizzata elaborando i risultati delle analisi ufficiali dei laboratori provinciali e regionali – abbiamo voluto controllare ulteriormente facendo analizzare alcuni campioni di frutta e verdura acquistati in tre diversi punti vendita della grande distribuzione – ha dichiarato Rina Guadagnini responsabile scientifica di Legambiente – e la situazione che è emersa non fa che confermare che pur essendoci rari casi di prodotti con concentrazioni di pesticidi superiori ai limiti di legge (una pera proveniente dall´Argentina), gran parte dei prodotti arriva sulle nostre tavole contaminato da uno o più principi attivi".
Questa indagine ha inoltre evidenziato una situazione più o meno equivalente tra i vari supermercati, discount o meno. Presso il punto vendita Lidl infatti, solo pomodori e peperoni non presentano residui, le fragole ne presentano uno, uva e zucchine due residui, mentre le pere ne presentano 3 di cui uno oltre i limiti di legge. Poco meglio alla Coop, dove zucchine, peperoni e fagiolini sono privi di residui, ma il pomodoro ne ha addirittura 4, mentre due residui si ritrovano in fragole e pere.
Per quanto riguarda Auchan, nessun residuo sulle verdure (pomodori, peperoni e zucchine), ma è presente un multiresiduo su tutti i tipi di frutta: 3 su fragole e pere e quattro sull’uva.
Tra i prodotti analizzati, 8 sono provenienti da diverse regioni italiane, 5 da paesi europei (Spagna – Olanda), e 5 da paesi extra Ue (Cile, Argentina, SudAfrica).
"Metà dei campioni analizzati – ha sottolineato Lucio Passi, coordinatore di Legambiente Padova – risulta priva di principi chimici, e ciò dimostra che è possibile produrre in modo convenzionale ottenendo prodotti senza residuo rilevabile. Per questo è importante continuare a vigilare e a sensibilizzare i consumatori e gli operatori del settore, affinché la frutta e la verdura siano sempre più sani e adatti all´alimentazione di tutti, adulti e bambini, particolarmente sensibili ai potenziali effetti sulla salute degli inquinanti ambientali.