PIOVE CEMENTO SUL BAGNATO

Decine di migliaia di metri cubi di nuova edilizia residenziale sono previste proprio in prossimità delle aree andate sott’acqua ieri, dopo una sola ora di pioggia (leggi qui, su Il Mattino di Padova).
Lo denuncia Legambiente, chiedendo al Comune un rapido dietrofront sulla cementificazione delle ultime aree verdi di Padova. "La scorsa settimana – ricorda Sandro Ginestri, vicepresidente dell’associazione – abbiamo diffuso i dati dell’Ispra che segnalano Padova tra le 5 città italiane ad elevata criticità per la loro saturazione urbana. Una situazione che può solo peggiorare con la progressiva impermeabilizzazione dei terreni a meno che, come previsto dal suo programma elettorale, il Sindaco non riveda la pianificazione urbanistica comunale, salvaguardando le aree agricole e tutelando quelle soggette ad allagamenti. Ad oggi però riscontriamo solo segnali in senso opposto"
A novembre dello scorso anno infatti proprio la nuova amministrazione a guida Bitonci ha dato un primo via libera a quattro progetti, tra i quali quello da 20.000 metri cubi in via dell’Ippodromo e quello da 30.000 metri cubi ad Isola di Torre, ossia proprio in prossimità delle zone che ieri sono andate sott’acqua dopo solo un’ora di pioggia intensa.
"Il Sindaco si era impegnato per rimediare alla tanto enorme quanto dannosa cementificazione prevista a Padova – aggiunge Ginestri – eppure nella bozza della nuova variante al Piano degli Interventi sulle politiche insediative, non c’è nessun segnale di discontinuità rispetto a quanto previsto dalla precedente amministrazione (che Legambiente aveva aspramente criticato), sono anzi addirittura previste ulteriori possibili costruzioni proprio nelle aree verdi. Serve assolutamente rivedere questa pianificazione se non si vuole andare sempre più sott’acqua ad ogni scroscio di pioggia."

Per approfondimenti, è possibile vedere qui il comunicato Cemento a Catinelle, sull’approvazione della delimitazione degli ambiti di intervento ad Isola di Torre, Ponte di Brenta, Guizza e Forcellini-Colleoni, approvati nel novembre 2014