E’ un dicembre tutto da dimenticare, questo del 2015, per quanto riguarda il Pm10, le polveri sottili:dal primo al 18 di questo mese si sono verificati ben 16 superamenti del limite di legge giornaliero (50 microgrammi per metro cubo d’aria da non superarsi per legge più di 35 giorni in un anno), con picchi fino a 122 microgrammi.
“Bisogna tornare fino al 2011 – commenta Lucio Passi portavoce di Legambiente Padova – per trovare dati vagamente paragonabili: 11 superamenti, e oltre tutto quelli riguardavano tutto il mese. Anche novembre è andato malissimo: 19 superamenti, e qui bisogna tornare al 2009 per trovare un identico numero di sforamenti".
Dall’inizio dell’anno al 18 dicembre le poveri sottili sono arrivate a totalizzare 80 superamenti del limite giornaliero, superando il numero totale degli sforamenti di tutto il 2014 che furono 58, e quelli del 2013, che furono 69.
Va male anche se si considera la media annuale: il limite di legge annuale è di 40 microgrammi per metro cubo d’aria, ma nel 2015 ne registriamo di 43,3 microgrammi superiore a quella registrata negli ultimi 3 anni.
Dati che smentiscono chi voleva farci credere che il problema delle polveri sottili fosse ormai risolto.
“A fronte di questa situazione – continua Passi – Legambiente rilancia la proposta di aprire una discussione seria sulla possibilità di istituire anche a Padova il road pircing (tariffazione di aree urbane per contrastare congestionamento ed inquinamento).
Da due anni giace nei cassetti del Comune di Padova e di Aps, secretato, uno studio di prefattibilità di un sistema di controllo del traffico e di road pricing a Padova curato dallo Studio Polinomia di Milano, di cui da tempo Legambiente chiede la diffusione pubblica.
Ne conosciamo però – dichiara Passi – gli elementi essenziali. Lo studio propone di contenere l’enorme flusso (circa 250mila spostamenti al giorno) di chi entra e attraversa Padova dalle tangenziali. Questa ipotesi, prevede di tariffare un’area ampia, appena interna al cerchio delle tangenziali, applicando una tariffa d’accesso medio bassa. Chi vuole accedere a quest’area può decidere se pagare un biglietto od optare per il trasporto pubblico ad un costo minore. Serve ovviamente potenziare e rendere competitivo il servizio pubblico, e le risorse per farlo verrebbero proprio dalla tariffazzione. Lo studio stima che dall’istituzione del road pricing, tolte le spese, Padova potrebbe guadagnare annualmente fino a 10 milioni di euro da investire nel trasporto pubblico che diventerebbe molto più frequente, capillare e veloce tale da far rinunciare all’auto decine di migliaia di cittadini, innescando così un circuito virtuoso.
Nelle città dove è stato adottato il road pricing diminuiscono incidentalità stradale e smog. Lo smog diminuisce dal 10 al 30 per cento. La incidentalità diminuiscono praticamente in maniera parallela alla diminuzione del traffico. (es. –meno 20% di spostamenti giornalieri uguale meno 20% di incidentalità)