PZ BOSCHETTI. APPELLO DI AMISSI DEL PIOVEGO, COMITATO MURA, LEGAMBIENTE, ITALIA NOSTRA: “SI PUò ANCORA EVITARE IL DANNO”

Una delle ultime delibere delibera della Giunta Destro, che è stata recentemente convalidata dal Consiglio Comunale, ha approvato un accordo di programma con la Provincia (proprietaria dell’area di Piazzale Boschetti) che – in deroga alle norme di Piano Regolatore ed a quelle di salvaguardia ambientale – consente l’edificazione di nuove consistenti volumetrie edilizie (in aggiunta a quelle delle due palazzine novecentesche preesistenti). E’ prevista inoltre la realizzazione di un ampio parcheggio interrato, anche al di sotto della zona verde e della piccola piazza che verranno cedute al Comune: il tutto per rendere economicamente redditizia la dismissione ed il trasferimento della stazione delle autocorriere. I metri cubi complessivi previsti (esclusi portici e copertura piazzetta) sono 34.000, dei quali 23.000 per direzionale – commerciale e 11.000 per il residenziale (con regalo di due appartamentini da 50 mq al Comune).
Non ci sembra una decisione da passare sotto silenzio. Il progetto preliminare presentato dalla Provincia è terribilmente preoccupante non solo per l’evidente impatto ambientale, ma anche da un punto di vista strettamente architettonico ed estetico: tanto preoccupante ed impresentabile, che lo stesso Consiglio Comunale – su suggerimento della Commissione Urbanistica – nel convalidare il programma limitatamente agli aspetti urbanistici ne ha di fatto richiesto una parziale revisione, e suggerendo a questo fine l’indizione di un apposito concorso pubblico di progettazione.
Il progetto dovrà quindi essere aggiornato e dovrà essere nuovamente sottoposto al parere della Commissione edilizia integrata. Riteniamo però che questa non sia una salvaguardia sufficiente. Troppo importante e vitale, dal punto di vista urbanistco e ambientale, è quest’ambito della città antica che si integra strettamente con il Piovego e con il sistema della mura veneziane. Chiediamo quindi che agli elaborati progettuali venga data la massima pubblicità e che si apra quanto prima un pubblico confronto sull’opportunità di consentire o di negare il previsto consistente aumento delle cubature edilizie. Le associazioni ambientaliste, propongono di limitare l’intervento alla sola ristrutturazione delle palazzine esistenti.
Il primo “Piano Regolatore” di Padova, del 1872, era finalizzato alla “modernizzazione” dell’antico tessuto urbano, ma si preoccupava anche di destinare a verde una sia pur ristretta fascia di territorio all’esterno delle mura cinquecentesche. E’ significativo osservare – alla luce di quanto oggi sta avvenendo – come di questa fascia verde facessero parte integrante le due aree attualmente occupate da piazzale Boschetti e dall’ex Cledca. Una destinazione confermata Piano Regolatore Generale di Padova elaborato nel 1954 da Luigi Piccinato che individuava proprio nella valorizzazione ambientale dell’antico sistema bastionato uno degli elementi essenziali per la salvaguardia della forma e dell’immagine urbana. La destinazione a verde delle due aree venne nuovamente confermata dalle Varianti Generali di PRG del 1974 e del 1983.
E’ in anni più recenti che questa visione strategica del passato e del futuro della nostra città viene progressivamente dimenticata e cancellata. Dapprima si consentì “in via del tutto temporanea” (si sostenne) l’utilizzo dell’area dell’ex Cledca per la formazione di un parcheggio a raso. Successivamente la destinazione d’uso di quest’area venne mutata per consentire la costruzione di un vero e proprio autosilo: un progetto da 750 posti auto! Sull’opportunità di fare tutto questo le associazioni ambientaliste chiedono che la città si confronti.