Ricominciamo insieme dalla piazza di San Carlo

L’ultimo direttivo di Legambiente, incentrato sui problemi urbanistici che interessano il territorio padovano, ha deciso di scegliere come obiettivo strategico, su cui concentrare per il prossimo anno la capacità di azione dell’associazione, il progetto dell’area centrale dell’Arcella. L’obiettivo è quello di pervenire, attraverso un processo basato sulla partecipazione dei cittadini, alla elaborazione di un progetto che sia in linea con il modello di sviluppo di città che Legambiente propone da tempo. Tale modello corrisponde alla città policentrica. Una città in cui le periferie abbiano la stessa dignità del centro storico e costituiscano delle vere e proprie municipalità. Per corrispondere a questo modello, le periferie dovranno essere recuperate attraverso la razionalizzazione del tessuto edificato, l’integrazione dei serviz i, l’eliminazione del traffico di attraversamento e la realizzazione di un luogo centrale, ad alta pedonalità, che costituisca il luogo identitario della nuova municipalità.
Quest’ultima tipologia di intervento può essere realizzata nel quartiere Arcella, anche a fronte di una recente delibera del consiglio di quartiere 2 Nord che, superando le ipotesi progettuali bocciate dal referendum sulle cosiddette “Torri di S.Carlo”, ha delineato le nuove linee guida per la Riqualificazione Urbanistica dell’Area “San Carlo” e “Piazza Azzurri d’Italia”.
In particolare nel testo della citata delibera si legge che, il Consiglio di Quartiere

“RIBADISCE:
1.che tale comparto deve diventare il “luogo identitario” di tutta la Comunità;
2.che il progetto deve comprendere le seguenti aree: tutta l’area di proprietà comunale e privata di fronte alla chiesa di S.Carlo ed una parte dell’area ex Morassutti, Piazza Azzurri d’Italia, l’area dell’ex Coni e del Bingo;
3.che il progetto deve essere unitario e di qualità, che realizzi adeguati rapporti fra spazi e funzioni pubbliche (amministrative, culturali e sociali) e funzioni private (residenziali, commerciali e direzionali). Una vera piazza polifunzionale per il mercato ed il tempo libero. Un grande spazio verde corrispondente a buona parte dell’area di fronte alla chiesa di S.Carlo e della parte dell’ex area Morassutti, acquisita dai privati, il tutto collegato da percorsi pedonali, precisando che la viabilità dovrà essere completamente all’esterno del comparto.
PROPONE
a tutti i soggetti interessati pubblici quali l’Amministrazione, i Privati, il Consiglio di Quartiere, i Partiti e le Associazioni, di aprire un tavolo di concertazione per riprendere il discorso interrotto, che ha un’origine lontana, per dare una risposta concreta alla carenza di servizi, di spazi comunitari che un quartiere di 38.000 abitanti merita ed attende da decenni.”

Queste linee di indirizzo, che ricalcano quelle che sono emerse nel percorso partecipativo per la costruzione del PAT da parte del quartiere, sono largamente condivise da Legambiente e non si discostano sostanzialmente da quelle indicate nel recente documento firmato dall’arch. Calimani dell’associazione “Città Amica”, da Ilario Simonaggio segretario generale della CGIL di Padova e da Sergio Lironi e dal sottoscritto di Legambiente. Questa insolita condivisione di obiettivi fra personalità del mondo delle associazioni e del sindacato e componenti dell’amministrazione rappresenta un’opportunità che non può essere persa. A questo punto è necessario convincere il Sindaco a credere nella fattibilità di questo intervento ed a mettere a bilancio le somme necessarie per realizzare, entro la fine del suo mandato ed attraverso un reale percorso partecipativo, quanto meno la progettazione defi nitiva della nuova centralità dell’Arcella.

Lorenzo Cabrelle – Direttivo Legambiente Padova