Oggi Legambiente ha diffuso il dossier Malaria, che raffronta i dati dell’inquinmento da micropolveri tra le città italiane (scarica qui).
Padova risulta tra le 20 città più inquinate d’Italia, e peggiora rispetto al 2010. “I superamenti del limite giornaliero di legge (50 microgrammi per metro cubo d’aria) del Pm10, registrati nel 2011 nella nostra città sono risultati superiori a quelli di tutto il 2010”. Spiega Lucio Passi, portavoce di Legambiente Padova – a Padova sono due le stazioni di rilevamento del Pm10 di riferimento: nella centralina situata all’Arcella sono stati registrati 94 giorni di superamenti, contro gli 84 del 2010 e ben di più dei 35 all’anno ammessi dalla legge. In quella della Mandria sono stati 96 superamenti, uno in più dello scorso anno.
Anche le medie annuali, per il quale i limite di legge è di 40 microgrammi, nel 2011 registrano un segno negativo. Nel 2010, per la prima volta, erano scese sotto il limite di legge. Mandria aveva registrato una media annuale di 39 microgrammi e Arcella 38. Nel 2011 invece le medie annuali tornano sopra il limite di legge, con la centralina della Mandria che registra 44.4 microgrammi e quella dell’Arcella che ne registra 42.2
Un 2011, quindi, decisamente in controtendenza, rispetto agli anni precedenti, che avevano visto una lenta ma continua diminuzione dell’inquinamento atmosferico da polveri sottili (Pm10).”
“E non dimentichiamo – continua Passi – il record negativo di superamenti del limite giornaliero per la protezione della salute umana, raggiunto dall’ozono quest’anno: 103 giorni di superamento contro i 52 del 2010 e i 25 all’anno giorni ammessi dalla legge. Questi dati sono una doccia fredda per chi sperava che continuasse la tendenza alla diminuzione registrata negli ultimi anni, che dimostra che senza seri, e strutturali, provvedimenti antismog, l’inquinamento non sparisce da solo. E va da sé che comprare autobus a diesel – molto più inquinanti – e non a metano sarebbe una follia.
Di fronte all’aumento dello smog ed ai tagli al trasporto pubblico diventa imprescindibile ripensare la mobilità. I primi numeri dell’ecopass milanese sono molto positivi, meno 33% delle auto. Dovrebbero far riflettere Rossi e Zanonato sulla necessità di un cambio di rotta. Legambiente – conclude Passi – da tempo chiede all’Amministrazione di aprire la discussione sulla possibilità di prendere un simile provvedimento all’altezza degli accessi dalle delle tangenziali, per limitare il traffico di attraversamento.” 6 delle 13 strade di accesso alla città all’altezza delle tangenziali sono già dotate di parcheggi scambiatori con i mezzi pubblici (di cui due col tram): è da qui che potrebbe partire una prima sperimentazione. “