In effetti, mentre sulla presenza monumentale di Santa Giustina si è concentrata l’attenzione per la progettazione per l’ampliamento dell’Orto Botanico, nell’adiacente area dei Gesuiti la Basilica non è più il problema principale in quanto surclassato dal peso del rapporto con il Prato della Valle, su cui l’area dei Tre Pini affaccia e per il quale assolve al fondamentale ruolo di “limite-fondale”.
Infatti in questo secondo caso il vero “monumento” è il Prato della Valle e pertanto è proprio dal “prospetto sul Prato” che si deve partire e che deve essere progettato e valutato, ma tutto ciò per la seconda volta non si è ancora visto.
Che si mantengano gli alberi attuali, che si tolgano, che si affaccino dei nuovi volumi anche se arretrati e come sono disposti non è indifferente, come pure il fatto che si elimini la mura, la si lasci oppure che la si alzi ecc… Stiamo parlando di un pezzo della “quinta” che definisce il grande spazio ellittico del grande magnifico Prato.
Non è detto che non siano stati fatti ragionamenti di questo tipo, si chiede solo di poterlo verificare e valutare.
Altro quesito a cui non è stata data risposta riguarda il calcolo delle cubature: dato che si parla di una cubatura che non supererà i 18.000 metri cubi e che secondo la normativa a quest’area è stata assegnata una capacità edificatoria di mc 1,2 su mq., non si è riusciti a sapere se nella superficie disponibile è stata conteggiata anche l’area demaniale dell’ex Alicorno tombinato che attraversa l’area Tre Pini, per il quale non abbiamo neppure azzardato chiedere lo stombinamento, neppure in memoria dell’ex giardino Pacchiarotti.
Maria Letizia Panajotti – Presidente Italia Nostra