A distanza di tre anni dalla prima azione Legambiente ricorre al Difensore Civico Regionale per chiedere che gli uffici competenti in regione si esprimano sulla colpevole inerzia della provincia di Padova, che doveva bloccare una lottizzazione che ha cementificato una delle ultime valli naturali del Parco dei Colli Euganei.
“Siamo di fronte ad un caso paradigmatico di come gli interessi che prevalgono nella gestione del territorio sono sempre più spesso quelli dei privati a scapito di quelli della collettività” -segnala Lorenzo Cabrelle del direttivo di Legambiente Padova – “tre anni fa segnalammo che quella che doveva essere una ristrutturazione di un vecchio allevamento di visoni si era trasformata, attraverso un atto amministrativo illegittimo, in una lottizzazione abnorme realizzata in area agricola protetta dai vincoli paesaggistici del parco, dalla quale la comunità di Torreglia avrebbe tratto gran poco vantaggio”
“In quella occasione, in cui la magistratura non ritenne di intervenire, segnalammo il caso alla Provincia, competente per legge regionale a vigilare sull’illegittimità degli atti amministrativi comunali” -conclude Cabrelle – “A distanza di un anno la Provincia, con un’interpretazione curiosa e disarmante, si dichiarò incompetente. A quel punto non rimase che la Regione che però, dopo più di un anno, non ha ancora dato nessuna risposta.”
Nel frattempo la lottizzazione è praticamente finita ed è in procinto di essere abitata.
Legambiente denuncia che in questa vicenda si sovrappongono gravi inadempienze, colpe ed insipienze da parte di tutti i livelli istituzionali locali:
1. Il Comune: ha permesso la costruzione di un nuovo quartiere dal nulla, regalando al committente una cubatura doppia rispetto all’esistente (che era un abuso edilizio) sulla base di un atto formalmente illegittimo;
2. Il Parco Regionale dei Colli Euganei: ha permesso esplicitamente la costruzione di questo nuovo quartiere in barba al piano paesagistico del parco;
3. La Provincia di Padova: se ne è lavata le mani; la provincia, con un’interpretazione bizzarra, ha emanato un regolamento in cui dichiara che si occupa di vigilare solo sugli illeciti amministrativi di carattere architettonico. E non urbanistico;
4. La Regione: da un anno tace sulla nostra richiesta di pronunciarsi sul “pilatismo” politico della provincia.
In tutto questo la valle è ormai compromessa. giustizia non verrà mai fatta, a questo punto, perché giustizia vorrebbe che tutte le case costruite fossero abbattute e fosse ripristinato un ambiente agricolo, cosa oggettivamente difficilissima.
Confidiamo almeno che le istituzioni, in questo caso paradossale , riescano ad imporre una qualche sanzione ai privati e ai funzionari che hanno permesso che questo scempio si perpetrasse e che si definisca almeno un ritorno di utilità reale per la collettività di Torreglia dalla presenza di questa lottizzazione.
CLICCA qui per andare alla pagina (temporanea) che ospita alcune foto dello scempio.