Territorio e metri cubi. Facciamo un po’ di conti

La potenzialità edificatoria in città cresce a dismisura. Elaborando i dati che, con molta reticenza, vengono diffusi dall’amministrazione comunale si ottengono dei risultati sorprendenti, sui quali è necessario fare chiarezza.
Facciamo un po’ di conti. La capacità edificatoria residua dell’attuale P.R.G., in altre parole quanto ancora si può costruire, è di 1.400.000 mc. La volumetria prevista dalla variante recentemente approvata, limitata alle sole aree di perequazione, è di circa 1.265.000 mc. La volumetria che si prevede di concedere, con il sistema della compensazione edilizia, nelle aree destinate a standard in cui sono stati reiterati i vincoli edilizi, è di 800.000 mc.
In tutto si tratta di 3.465.000 di metri cubi calati sul territorio, che comporteranno un incremento della popolazione di circa 23.000 abitanti nei prossimi 15 anni. L’attuazione di queste nuove previsioni urbanistiche porterà la popolazione di Padova a 234.000 abitanti.
Se andiamo, però, ad osservare quali sono le previsioni di crescita demografica della città, sulla base dei dati statistici, ci si accorge che al 2021 si prevede una popolazione di 224.000 abitanti (con il beneficio del dubbio, visto che le ultime statistiche comunali riportano per il 2006 una diminuzione dei residenti rispetto addirittura ai dati del 2003).
I conti sono presto fatti: il nuovo piano urbanistico è sovradimensionato, per quanto riguarda gli abitanti insediabili, di 10.000 unità. In termini volumetrici questo vuol dire che sono previsti 1.500.000 metri cubi in più del necessario.
È probabile, inoltre, che dai tavoli di lavoro dove si sta discutendo il PAT a livello di quartiere, emergano delle richieste di sviluppo del sistema insediativo che, se soddisfatte, comporteranno un ulteriore aumento del volume complessivo e, quindi, un’ulteriore densificazione della città a scapito delle aree libere.
Cosa giustifica questo spreco di territorio? C’è l’inquietante sensazione che, accampando il ricorrente motivo della mancanza di risorse finanziarie, per cui i servizi pubblici potranno essere realizzati solo concedendo nuovi volumi edificabili, si stia completamente perdendo il controllo della gestione del territorio.
Per evitare questo “sacco” degli spazi liberi della città, la capacità edificatoria complessiva va riportata nei limiti strettamente necessari a soddisfare l’incremento abitativo stimato dalle previsioni statistiche. A tal fine è necessario che la verifica dell’esigenza abitativa sia fatta con riferimento alla città metropolitana, distribuendo l’incremento di popolazione in modo equilibrato nel territorio. Ragionando a tale scala si dovrebbero individuare le aree dove prevedere i nuovi insediamenti, ma anche quelle dove fare “atterrare” i crediti edilizi da concedere per il reperimento degli standard. Rispetto a quest’ultimo aspetto, va fatto presente che nessun credito edilizio deve essere concesso nelle aree, quali ad esempio il verde attrezzato, dove il privato può dare diretta attuazione alle previsioni urbanistiche. Inoltre, il volume prodotto dai crediti edilizi, ma anche la maggior parte di quello derivante dal sistema perequativo, non deve essere spalmato all’interno delle aree verdi esistenti, così come risulta dalle scelte che si stanno facendo, ma deve essere concentrato nelle zone dove è previsto lo sviluppo del sistema insediativo. In tali aree, dove è più facile realizzare le opere di urbanizzazione, potrebbe essere concessa, inoltre, una certa verticalità dell’edificazione, in modo da limitare al minimo lo spreco di territorio.
Infine, per quanto riguarda la perennemente lamentata carenza di risorse finanziarie, darei questo consiglio: perché, per aumentare le finanze locali da destinare alle opere pubbliche, non si prendono in considerazione il sottoutilizzo del patrimonio edilizio esistente e le rendite fondiarie che sfuggono all’accertamento fiscale, invece di continuare ad usare il mattone come merce di scambio per la realizzazione dei servizi?

Per saperne di più

Lorenzo Cabrelle, Legambiente Padova