TRAM E RIQUALIFICAZIONE DELLA GUIZZA, UN BINOMIO INDISSOLUBILE

Solo un laboratorio partecipativo può garantire le esigenze del quartiere. Da tre mesi l’amministrazione non avvia ciò che ha promesso
Era il 10 aprile quando al termine della biciclettata alla Guizza promossa dal Comitato Parco Guizza e Salvaguardia Verde e da Legambiente l’assessore Scortegagna promise di attivare un percorso partecipato sul tema: riqualificazione del quartiere e tram.
Era il punto di arrivo di una mobilitazione iniziata da parecchi mesi che aveva portato alla nascita del Comitato per il miglioramento di aspetti della qualità della vita nel quartiere Guizza, contraddistinto dall’assenza di Parchi pubblici e da una mobilità perennemente in difficoltà.
L’arrivo del tram alla Guizza viene giudicato come occasione giusta per ripensare collettivamente al volto del quartiere e della “città futura”. Ma il passaggio del nuovo mezzo porta con sé anche degli aspetti negativi: l’abbattimento di filari di alberi su Via Guizza, il ripensamento del sistema della sosta, la difficoltà della convivenza con la bicicletta.
Per questo da oltre un anno Comitato e Legambiente formulano proposte e continuano a chiedere che l’avvento del tram sia “accompagnato” da iniziative come nuove piste ciclabili e marciapiedi per la salvaguardia della mobilità “debole”, e da una valutazione per la riduzione del traffico di attraversamento, scelte di compensazione da co-decidere.
Infatti ecologia urbana significa anche partecipazione diretta dei cittadini all’elaborazione e definizione dei programmi di riqualificazione urbana. Perciò Comitato e Legambiente continuano a ritenere che solo l’attivazione di un processo partecipato che coinvolga, con il Consiglio di Quartiere, portatori di interessi diversi, potrà produrre soluzioni nuove ed originali, nell’ottica di un miglioramento globale nel quartiere.
A fine aprile in un secondo incontro ufficiale in quartiere Scortegagna prese ufficialmente l’impegno di coinvolgere collegialmente la Giunta per avviare un laboratorio. In quella occasione fu condivisa una ipotesi di percorso che prevedeva tra l’altro l’incarico ad un mediatore della partecipazione.
Emerse un punto di divergenza: l’assessore Rossi riteneva che solo la questione dell’arredo urbano potesse essere l’ambito di lavoro del laboratorio.
Pur con questo pesante vincolo il Comitato e Legambiente dettero la loro disponibilità agli incontri di lavoro convinti che nella pratica un ambito di discussione così ristretto si sarebbe allargato naturalmente, andando a toccare i veri nodi dei problemi: viabilità, sistema del verde, protezione delle categorie deboli, ecc.
Sono passati oltre due mesi ma l’amministrazione non ha attivato nessun laboratorio partecipativo riguardante tram e riqualificazione, pur avendo conferito l’incarico a due professionisti esterni affinché si occupino di arredo.
La mancanza di volontà è ancora più stridente nel momento in cui invece per quanto riguarda la richiesta del verde pubblico dall’Assessorato all’Ambiente si è ottenuto l’inserimento a bilancio dei finanziamenti per la realizzazione di due Parchi di medie dimensioni e l’avvio di un percorso di partecipazione per la progettazione dei parchi, nell’ambito dell’esperienza di Agenda 21.
Per sollecitare una adeguata risposta alla necessità del percorso partecipativo riguardante la mobilità, il Comitato ha promosso una nuova raccolta di firme.
Il fatto che in soli 10 giorni ed in un periodo di ferie sia stata raggiunta la ragguardevole cifra di oltre 500 adesioni raccolte in quartiere è la migliore testimonianza di quanto interesse incontri tra i cittadini questo tema.