“Da molti anni Padova aveva iniziato a sostituire i mezzi a gasolio con quelli a metano, arrivando a una consistente metanizzazione della propria flotta, con vantaggi per la qualità dell’aria ed economici. Era stato fatto anche un importante investimento costruendo un distributore a metano nell’area di via Rismondo dove si trova il deposito dei mezzi urbani di Busitalia. Si era arrivati a un livello di metanizzazione tale che durante le ore di morbida pressoché tutti i mezzi su strada erano a metano”: a dichiararlo è Andrea Ragona, Presidente di Legambiente Padova.
Con l’arrivo di Bitonci però le cose son cambiate. Dopo un acquisto di mezzi extraurbani a gasolio Bitonci ha interrotto la metanizzazione della flotta urbana, tornando al vecchio e inquinante gasolio. Si tratta di mezzi usati specialmente sulla linea 12. Come può dire quindi Bitonci di volere l’elettrico quando è stato lui a tornare al gasolio?
Tra l’altro negando quando previsto nel Piano d’azione per l’energia sostenibile (PAES) di Padova, che include tra i progetti previsti al 2020 (punto 29) la sostituzione della flotta di autobus del comune con mezzi a metano. Per quanto riguarda i passeggeri trasportati, i dati per il 2016 non sono stati ancora diffusi ma le sensazione è che continui il calo degli scorsi anni.
Legambiente comunque ricorda che la congestione e il traffico non si combattono cambiando solo l’alimentazione dei motori. Serve attivarsi per realizzare le linee 2 e 3 del tram già progettate, potenziare trasporto pubblico e ciclabilità utilizzando i proventi di multe e parcheggi, e implementare le corsie preferenziali per i bus Sviluppare i sistemi innovativi, come car sharing, car pooling e bike sharing”, conclude Ragona.
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