Legambiente aveva inviato il 6 luglio alla Soprintendente per i Beni ambientali ed architettonici del Veneto Orientale Sabina Ferrari, un ricorso (scarica qui il testo) affinché bloccasse le opere che la società Immobiliare Prato della Valle s.r.l. intendeva costruire nell’area di Piazza Rabin e di Prato della Valle.
“Sono state accolte le motivazioni del nostro ricorso – dichiara Lucio Passi, portavoce di Legambiente Padova. In estrema sintesi Legambiente invitava la Soprintendenza a tutelare le condizioni di ambiente e di decoro del complesso monumentale costituito dal Prato della Valle e dalla chiesa di Santa Giustina, così come previsto nel decreto di vincolo n. 00032814/23 dell’8 settembre 1956. E la soprintendenza ci ha dato ragione.
Secondo Legambiente, infatti, i lavori commissionati dal Comune, violavano il vincolo che proteggeva l’unitarietà del sistema Prato della Valle che comprende la piazza monumentale, Santa Giustina e l’area dell’ex Foro Boario (estesa fino alle mura cinquecentesche ed alla Breccia di Santa Giustina).
In particolare l’autosilos e la rotonda conseguente avrebbe violato l’identità del sistema monumentale.