Legambiente ha inviato oggi alla Soprintendente per i Beni ambientali ed architettonici del Veneto Orientale Sabina Ferrari, un ricorso affinché blocchi le opere che la società Immobiliare Prato della Valle s.r.l. intende costruire nell’area di Piazza Rabin e di Prato della Valle: parcheggio interrato sottostante la piazza, recupero funzionale dell’Avancorpo dell’ex Foro Boario. La realizzazione dell’autosilos, inoltre, comporterà la costruzione di una grande rotatoria davanti a Santa Giustina.
In estrema sintesi Legambiente invita la Soprintendenza a tutelare le condizioni di ambiente e di decoro del complesso monumentale costituito dal Prato della Valle e dalla chiesa di Santa Giustina, così come previsto nel decreto di vincolo n. 00032814/23 dell’8 settembre 1956.
Secondo Legambiente oltre a violare il vincolo gli interventi in programma mettono a repentaglio l’unitarietà del sistema Prato della Valle, che comprende la piazza monumentale, Santa Giustina e l’area dell’ex Foro Boario (estesa fino alle mura cinquecentesche ed alla Breccia di Santa Giustina) e contrastano con l’obiettivo dichiarato di operare per la sua riqualificazione urbanistica.
Innanzitutto si rileva che un corretto recupero urbanistico del “Sistema Prato della Valle”, che comprende la piazza monumentale, il complesso di Santa Giustina (esteso anche all’ambito della Caserma Salomone) e l’area dell’ex Foro Boario (estesa fino alle mura cinquecentesche ed alla Breccia di Santa Giustina), non può prescindere dalla soppressione del traffico di attraversamento che da via Cavazzana raggiunge via Cavalletto lungo la direttrice est-ovest.
È del tutto evidente, infatti, che il traffico che attraversa le aree monumentali ne limita fortemente l’apprezzamento, la godibilità e la fruibilità mentre, per contro, ne accentua il degrado (soprattutto a causa degli inquinanti aerei fortemente aggressivi che , nel caso in commento, stanno deteriorando irrimediabilmente le statue dell’isola Memmia).
La realizzazione di un parcheggio interrato sotto piazza Rabin, della capacità di 600 posti auto (163 in più rispetto a quelli attuali a raso) da usare prevalentemente con la modalità a rotazione, significa voler abbandonare l’obiettivo di un recupero urbanistico dell’area monumentale e delle sue adiacenze che sia compatibile, sotto il profilo ambientale e culturale, con la straordinaria valenza del sito. Il traffico di attestamento nei confronti del parcheggio in struttura avverrà, infatti, lungo le vie Prato della Valle e 58° Fanteria, confermando le esistenti cesure tra Prato della Valle, area dell’ex Foro Boario e complesso di Santa Giustina.
Per quanto riguarda la chiesa di Santa Giustina ed il suo sagrato va, inoltre, rilevato che la soluzione viaria definitiva comporterà la realizzazione di una rotatoria all’incrocio tra via 58° Fanteria e via Prato della Valle, per consentire di raggiungere senza svolte a sinistra le rampe di accesso al parcheggio interrato.
Infine le rampe di accesso all’interrato renderanno impossibile la riapertura del canale Alicorno, che è parte integrante del progetto di sistemazione del Prato della Valle ideato da Andrea Memmo. Lo stombinamento dell’Alicorno deve, invece, essere inteso come opera necessaria per il recupero urbanistico e filologico del Sistema del Prato della Valle, in grado di valorizzare l’ambiente ed aumentare il decoro dei monumenti vincolati.
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