Leggo con preoccupazione la notizia sul Mattino di Padova del giorno 17 luglio, che la pista ciclabile all’Arcella in via Pizzolo non si farà più. Non è più necessaria, non è più una priorità.
Hanno vinto i commercianti e i residenti (?).
Ne deduco che le forze politiche che governano il quartiere e la città hanno deciso che gli interessi di pochi prevalgano sulla collettività. Anzi, visto che i soldi (già stanziati) per il progetto pista ciclabile di via Pizzolo, non servono più, questi saranno dirottati verso altri canali (per esempio il cosiddetto Ponte Verde, quindi altro cemento ed altro traffico).
Il quartiere Arcella è il più inquinato di Padova. E dicono di Europa..
Al di là di fredde questioni statistiche, mi chiedo se è questo il modo di affrontare il problema dell’ambiente, clima, città sana e della sicurezza dei cittadini.
Il progetto di "costruzione" di una pista ciclabile nel quartiere Arcella con direzione Pontevigodarzere, libererebbe (forse) un po’ di spazio a questo quartiere già invivibile di per sé, per il traffico, l’inquinamento acustico e ambientale, permettendo l’uso della bicicletta in modo corretto e sicuro.
Continuano gli interessi di pochi a prevalere sull’interesse della collettività e magari quei pochi sono anche quelli che urlano di più, vogliono risposte a tutti i loro problemi, non investono un euro a favore della collettività, magari nemmeno pagano le tasse e rivendicano il diritto di non farlo.
Se la politica non crede che la costruzione di una pista ciclabile protetta in Arcella non sia utile, forse ha perso di vista la realtà.
Spero che la politica ci ripensi.
Sogno un quartiere liberato dal traffico, dal cemento, con un tram che sostituisca tutto questo smog che siamo costretti a respirare. Sogno il recupero di "tutto il verde possibile" in Arcella e la creazione di isole pedonali.
Sogno che il nostro Sindaco tenga fede ad un impegno preso molti anni fa e cito: "dobbiamo creare le condizioni perché il trasporto pubblico sia concorrenziale al privato. Dobbiamo educare i cittadini a usare mezzi alternativi (mezzi pubblici, biciclette ecc.) per diminuire l’inquinamento ambientale che ci attanaglia" e per creare più sicurezza nelle nostre vie.
Se non ora quando?
M. Cristina Bastianello