Il parcheggio interrato in piazza Rabin, che verrà realizzato dalla società Parcheggio ed Immobiliare Prato della Valle Srl, condizionerà per i prossimi 45 anni le scelte del comune riguardo alla viabilità di attraversamento del Prato lungo la direttrice Cavazzana-Cavalletto, di fatto abbassando la Basilica di Santa Giustina al rango di rotonda spartitraffico.
È quanto risulta dalla convenzione, con cui il Comune di Padova ha affidato alla Società la Concessione di progettazione, costruzione e gestione, in diritto di superficie, del parcheggio in struttura e del parcheggio per pullman, all’interno di piazza Rabin, ed il restauro e la gestione dell’Avancorpo dell’ex Foro Boario, nonché altre opere complementari riguardanti la pavimentazione dell’intera piazza Rabin e la costruzione di due porzioni in ampliamento dell’Avancorpo. Senza entrare nel merito degli aspetti economici, per altro oscuri, – afferma Lorenzo Cabrelle dei Direttivo di Legambiente Padova – ci preoccupano molto gli aspetti aspetti urbanistici della Concessione. Il parcheggio interrato, oltre a porsi come attrattore di traffico in un’area di straordinaria valenza storica, culturale ed ambientale, impegna la viabilità al proprio servizio mantenendo ed, anzi, aggravando le segregazioni tra la piazza monumentale del Prato della Valle ed il complesso di Santa Giustina e dell’area dell’ex Foro Boario, che con il Prato devono invece formare un’unica unità di paesaggio urbano.
E’ previsto – continua Cabrelle – che il Concessionario si impegni ad assegnare in abbonamento (mensile e/o annuale) un numero minimo di 250 posti auto (su un totale di 600). Ma non viene previsto un numero massimo di posti auto in abbonamento per cui il concessionario potrebbe destinare a tale uso anche la totalità dei posti che non siano diversamente vincolati dalla convenzione. La convenzione, inoltre, prevede che il concessionario possa cedere all’uso esclusivo di terzi, previa autorizzazione del comune, fino a 150 posti auto tra i quali andranno compresi quelli necessari a soddisfare lo standard dei due nuovi edifici retrostanti all’Avancorpo che sono previsti dal Piano Particolareggiato dell’arch. Crotti.
Quindi a parte i 250 posti in abbonamento, tutte le altre possibilità di ridurre i posti auto a rotazione, per diminuire il traffico improprio nell’area del Prato della Valle, restano nella discrezionalità del concessionario, che deciderà sicuramente solo sulla base del proprio tornaconto economico. La rinunncia del Comune al diritto di decidere sulle modalità di utilizzo del parcheggio al fine di raggiungere, quanto meno nel medio periodo, l’obiettivo di eliminare il traffico dall’intero Sistema del Prato della Valle è il vero punto negativo della convenzione. Si tratta di una abdicazione dal diritto-dovere di gestire la trasformazione urbanistica del territorio, resa ancora più grave dal conflitto con le strategie del Piano di Assetto del Territorio di recente adottato.