Sembra una storia d’altri tempi e d’altri luoghi ed invece succede nel 2006 e riguarda la sorgente termale di Valcalaona. E pensare che questa fonte d’acqua calda contenente acido solforico, acido carbonico bibasico, bicarbonato e cloruri utili nella cura delle gastropatie e delle dermatiti, usata a scopo sanitario fin dal Basso Medioevo, era stata per secoli custodita gelosamente, assieme all’area valliva circostante, dalle comunità locali che alternativamente né vantavano la titolarità.
Ora la sorgente è esclusivamente ad uso e consumo della società che gestisce le serre floro-vivaistiche e l’uso pubblico della sorgente e delle vasche termali resta un ricordo.
Tutto è cominciato una quindicina di anni fa con la nascita del Progetto Valcalaona e l’insediamento delle prime serre che hanno limitato la possibilità di uso delle vasche, riducendo progressivamente il flusso d’acqua calda che le alimentava e incorporando nel recinto delle serre la prima vasca. Contro questa logica della privatizzazione e contro il progressivo degrado del sito, Legambiente aveva lanciato, qualche anno fa, un grido di allarme, promuovendo una giornata di “ Puliamo il Mondo” per attirare l’attenzione proprio su Valcalaona e la sua sorgente d’acqua termale.
Quello che Legambiente ed altri gruppi ambientalisti chiedevano era non solo il ripristino della sorgente, ma una nuova valorizzazione dell’area dove sorgevano le vasche assai suggestiva ed unica nel suo genere. Niente di tutto ciò si è verificato, anzi negli ultimi tempi la situazione è precipitata: le serre hanno continuato ad espandersi a dismisura fino quasi ad incorporare la vasca finora sopravvissuta, che però da qualche settimana è diventata uno stagno perché è stata eliminata la pompa che dall’interno dell’area delle serre la alimentava con l’acqua termale ed è stato cementato il lato della vasca che comunicava con la sorgente.
Non si capisce di chi siano le responsabilità di queste scelte assurde, dal momento che il Comune di Baone aveva espresso pubblicamente la volontà di “programmare, una volta risolto il contenzioso in essere con la società floro-vivaistica, una vera riqualificazione e valorizzazione del sito che rappresenta una risorsa per il nostro territorio…”. Viene da chiedersi anche quale sia il ruolo del Parco Colli che secondo la legge (DPR 236/88) e le Norme di attuazione del Parco stesso (art. 21) avrebbe l’obbligo di salvaguardare le sorgenti termali ed invece assiste da spettatore ad operazioni che poco hanno a che vedere con le finalità di difesa e salvaguardia del territorio.
Valcalaona: ultimo atto
Circolo Legambiente “Dai Colli all’Adige” – Este