Dev’essere un miracolo se il Comune può annunciare di creare dei polmoni verdi concedendo l’edificazione di migliaia di nuove abitazioni nelle ultime aree inedificate all’interno della città, che fino a poco tempo fa erano destinate totalmente a verde.
Un miracolo se può rivendicare di avere dato vita alla partecipazione sul futuro di queste aree, quando ne ha deciso la nuova destinazione d’uso con una Variante approvata prima di realizzare i percorsi partecipati.
Ciononostante, in questi mesi, Legambiente e tanti cittadini hanno espresso le loro “perplessità” su questi miracoli. L’ultimo appello in questo senso arriva proprio da alcuni dei laboratori partecipativi organizzati nei quartieri: nei documenti conclusivi approvati dai Quartieri tre e quattro, si chiede che la cubatura prevista dal Comune in zona Iris, Isola di Terranegra e Guizza, venga spostata in tutto o in parte in altre aree in grado di accoglierla senza le ripercussioni socio-ambientali che avrebbe avuto sulle prime e sul disegno urbanistico di tutta la città. Così come negli incontri di Agenda 21 sul Basso Isonzo era emersa la richiesta di utilizzare i crediti edilizi per trasferire cubatura e salvaguardare la più ampia superficie possibile di area verde.
La parola passa quindi ancora una volta al Comune: vorrà ascoltare le richieste che arrivano dai cittadini e dagli stessi Quartieri? Ci sono ancora dei margini per rimediare, almeno in parte, ma i segnali che per il momento arrivano da Palazzo Moroni sono tutt’altro che incoraggianti: pare infatti che, anziché tornare sui sui passi, il Comune voglia addirittura aumentare le cubature previste in queste aree per riscattare i terreni dove ha reiterato il vincolo a verde pubblico.
Alcuni estratti dai Documenti conclusivi dei Laboratori partecipati nei Quartieri
QUARTIERE QUATTRO
“E’ necessario gestire la perequazione anche in modo disgiunto e adottando lo strumento dei crediti edilizi, al fine di dislocare, in toto o in parte, le volumetrie previste dalla Variante nelle aree di rilevanza ambientale o interessate da criticità infrastrutturali, verso aree maggiormente idonee.”
– Area di Perequazione Zona Iris: “Non edificare dato il suo carattere rilevante nel sistema ecologico e verde della città (rafforzato anche dalla presenza di uno dei parchi più apprezzati dalla popolazione) e date le sue criticità dovute alla difficile viabilità ed al medio rischio idraulico di quell’area. Si compensi la non edificazione in loco con l’applicazione di perequazione disgiunta in altra area della città che non abbia carattere strategico come l’Iris. Si possono applicare criteri per crediti edilizi e permute. Nel salvaguardare l’importanza del cuneo verde Iris non si trasferiscano in altra parte della città fattori di degrado e compromissione dell’equilibrio socioambientale.”
– Aree di Perequazione alla Guizza: “Il PAT caratterizzi la nuova via di connessione con la Strada Adriatica come viabilità di rione, non come bretella di attraversamento tangenziale, in modo tale da non compromettere i caratteri ecologici del cuneo verde e assicurare una sicura mobilità ciclopedonale. Le aree di perequazione si compattino e possibilmente si dirotti il volume edificabile sulle analoghe aree poste nella punta estrema della Guizza”
QUARTIERE TRE
– Area di perequazione del parco Iris: “Obiettivo: Evitare ulteriori edificazioni all’interno del Parco. Interventi: utilizzare lo strumento dei crediti edilizi per permettere lo spostamento delle cubature…”
– Area di perequazione Isola di Terranegra: “Obiettivo: Salvaguardia dell’isola come area di tutela delle aree verdi e agricole. Interventi: Conversione dell’edificabilità prevista dalla perequazione in credito edilizio da godere nell’area edificabile ottenuta dallo spostamento dei binari (accordo con la Zip)…”
Sandro Ginestri, Legambiente Padova