Via Dante è una anomalia: antico decumano della città è oggi divisa in due tronconi totalmente differenti l’uno dall’altro. A sud di Corso Milano si respira già l’aria delle piazze, a nord si trasforma in una via ad alto scorrimento, quasi una tangenziale interna. Su segnalazione del Comitato per la pedonalizzazione di via Dante, Legambiente è andata a misurare quanto veloci corrono le auto in quello che dovrebbe essere uno dei punti più importanti del centro storico padovano
I volontari di Legambiente, coordinati da Ingrid Lici, hanno rilevato grazie al telelaser le velocità dei mezzi in transito in Via Dante. Su un campione di quasi 300 mezzi fra auto, taxi e bus sono state registrate punte di velocità superiori ai 60 km/h.
“Siamo fuori dal limite della tollerabilità per una via così stretta come via Dante – spiega Andrea Ragona Presidente di Legambiente Padova – una via che già di per sé rappresenta un’anomalia: è infatti forse l’unica strada porticata di Padova dove vige il limite di 50 km/h (in tutta la Ztl è di 30 km/h): la velocità media di auto e taxi è infatti di 37 km/h. Di un paio di km/h inferiori quella dei bus che però, considerando la grandezza e le vibrazioni del motore a scoppio hanno un impatto particolarmente invasivo.
Il tutto senza considerare la notte – prosegue Ragona -, periodo in cui non sono state eseguite rilevazioni, ma che da una semplice osservazione visiva si può vedere come sono numerose le auto che viaggiano a velocità superiori ai 70 km/h.”
Come uscire da questa situazione?
Residenti e commercianti riunti nel Comitato per la pedonalizzazione di via Dante da tempo discutono di questa situazione. All’orizzonte ci sono diverse opzioni. Di certo la prima richiesta che va fatta al Comune è quella di consacrare alla sua naturale vocazione la via: quella di racchiuderla nella ZTL, con annesso limite ai 30 km/h è una scelta non più rimandabile, considerando che il Comune in passato aveva surrogato questa decisione alla costruzione del nuovo cavalcavia Dalmazia (dove dirottare il traffico che da Ovest va verso nord, che ora passa in Via Dante). Il cavalcavia è funzionante da un bel po’, ci chiediamo quindi cosa si aspetta per dare a via Dante quello che è di via Dante.
La zona 30, del resto, non è un obiettivo simbolico, ma qualcosa di estremamente importante: la distanza di fermata di un’automobile che rotola a 50 km/h è di 29 metri, a 30 km/h è di 13 metri (su carreggiata secca). In occasione di una collisione con un’automobile che rotola a 50 km/h, un pedone ha soltanto il 20% di possibilità di sopravvivenza, ad una velocità di 30km/h questa possibilità di sopravvivenza è uguale al 90%.
Raggiunto l’obiettivo della ZTL si potrà ragionare della reale possibilità di trasformare via Dante in una zona pedonale: la vicina via San Fermo dimostra come le pedonalizzazioni possano ridare slancio alle attività economiche, il tutto con un valore aggiunte per l’ambiente e per chi vive il centro storico. Se si riuscirà a trovare percorsi alternativi per le 4 linee del bus che ora passano in via Dante, allora la pedonalizzazione sarebbe davvero a un passo.