Cambiare modo di costruire a Padova, mettendo alla base della progettazione l’attenzione per l’ambiente con l’utilizzo della bio-architettura, delle fonti di energia rinnovabile, del risparmio idrico e di tutte le buone pratiche ecologiche, senza bisogno di incentivi statali ma per scelta condivisa, è un obiettivo a portata di mano.
È sufficiente che il consiglio comunale approvi il piano di lottizzazione Pilli, a Pontevigodarzere, così come modificato a seguito del parere della commissione urbanistica, che ha recepito integralmente le osservazioni presentate da Legambiente. Nelle osservazioni, di cui abbiamo dato conto in un recente articolo (leggi qui) , si chiedeva di apportare alcune modifiche per migliorare la fruibilità degli spazi pubblici ma, soprattutto, di introdurre nelle norme di attuazione precisi parametri e prescrizioni per la tutela della qualità edilizia ed ambientale del nuovo piano attuativo.
La qualità ambientale ed edilizia degli interventi di trasformazione urbana è sempre invocata ed auspicata da tutti i soggetti interessati, compresi i costruttori, ma, poi, nella fase di realizzazione, prevalgono altri interessi, prevalentemente di carattere economico e speculativo, che portano a risultati assai modesti per quanto riguarda la sostenibilità ambientale dei nuovi insediamenti, a meno che non intervengano robusti incentivi da parte della finanza pubblica.
In questo caso, e qui sta l’eccezionale novità, si sta scegliendo un’altra strada: costruire bene, nel rispetto di precisi parametri di qualità, non diventa più un’opzione da consigliare e, magari, incentivare con il denaro pubblico, ma un obbligo derivante dalle norme di attuazione del piano.
Questo risultato, deriva da una condivisione di intenti che ha visto molti protagonisti.
Tutto è iniziato dalla richiesta di modifiche alle norme del piano presentate da Legambiente a seguito della denuncia del portavoce del comitato di Pontevigodarzere, il sig. Massimo Camporese, che richiamava probabili rischi di carattere idrogeologico e geoambientale.
I progettisti, che già nell’impostazione del loro lavoro avevano dimostrato una particolare attenzione agli aspetti ambientali, recependo le “raccomandazioni” del Regolamento Edilizio sulla “Qualità edilizia e urbanistico ambientale degli edifici”, senza però spingersi a trasformarle in norme prescrittive, hanno accolto con estremo favore le nostre proposte di modifica. Per bocca dell’architetto Paolo Sartori hanno, infatti, affermato: “Sono un contributo di alto valore e stimolo, siamo in sintonìa con voi eci impegneremo per riuscire a convincere gli attuatori del PUA a seguire questa strada. Sarebbe entusiasmante; lavoreremo per arrivare a questo. Il risultato sarebbe indubbiamente storico nella nostra città. Aldilà di quanto l’amministrazione deciderà di poterci prescrivere o in alternativa raccomandare (nei limiti di quanto sarà in nostro potere) faremo di tutto per realizzare questi obiettivi”.
L’ufficio istruttore della Direzione Urbanistica, diretto dall’ing. Leopoldo Lusa, ha da parte sua esaminato con interesse le osservazioni, proponendole in commissione con parere favorevole.
I “pattisti” (i consiglieri comunali che hanno sottoscritto con la nostra associazione il Patto per l’ambiente) hanno infine esercitato l’azione di sostegno necessaria per l’approvazione integrale delle osservazioni in commissione urbanistica.
Manca ora un ultimo passaggio: l’approvazione, da parte del Consiglio Comunale, del piano così come modificato a seguito del parere della commissione. Se ciò avverrà e se soprattutto le norme, corrette a seguito delle osservazioni, verranno adottate come norme tipo per tutti i futuri Piani Attuativi, si potrà aprire una nuova fase nell’edilizia padovana; una fase improntata alla effettiva sostenibilità ambientale.
Lorenzo Cabrelle – Legambiente Padova