IL TRAM E’ ENTRATO IN SERVIZIO, LEGAMBIENTE RIPROPONE UN QUESITO
Sul percorso quali altri mezzi viaggerano?

L´entrata in funzione del metrotram a Padova costituisce una svolta importante verso una città più vivibile e meno inquinata, che potremo però avere solo con una strategia di mobilità basata su un ulteriore rilancio del trasporto pubblico, la riduzione del traffico privato e la promozione della cosiddetta "mobilità lenta": la ciclabilità.

Per prima cosa, però,  è necessario ribadire che l´entrata in funzione del tram costituisce una grande occasione per liberarsi di una parte del traffico di attraversamento della città. La domanda che abbiamo posto in tutti questi mesi non è più eludibile. Gli attuali volumi di traffico, in particolare di auto, saranno ancora consentiti sulle strade percorse dal tram? Secondo noi sarebbe un grave errore per due motivi:

Il primo: che senso avrebbe avuto spendere centinaia di milioni di euro per avere un mezzo pubblico ecologico ed affidabile (per quanto poco capiente) e non fare conseguentemente alcuna limitazione del traffico privato che congestione ed inquina Padova (la quarta città più inquinata dal PM10 in Italia)?

In secondo luogo se non diminuirà la presenza di auto lungo le strade percorse dal tram, verrà rallentata la velocità del mezzo (già il percorso Stazione-Guizza non si compirà più in 23 minuti, come inizialmente previsto ma in 35).

 

SUBITO UN PIANO E GLI INTERVENTI PER LA CONVIVENZA DI BICI E TRAM !
Se poi, come si rischia lasciando le cose come stanno oggi, dovessero essere estromesse  o messe in grave difficoltà le bici dal percorso del tram, e non le auto, saremmo all´assurdo!
Un mezzo ecologico (il tram) ne penalizza un altro (la bici) a favore dell´auto!
E´ per questo che  ribadiamo ancora una volta che bisogna intervenire al più presto per permettere la convivenza in sicurezza di bici e metrotram, o dove proprio impossibile, trovare per le bici percorsi alternativi sicuri, rettilinei e che non allunghino sensibilmente il tragitto. Infatti, alcuni punti, come evidenzia il dossier, sono di reale pericolo, eppure non è ancora pronto un piano complessivo di percorsi protetti, o di segnalazione di percorsi alternativi.


IL DOSSIER IN PILLOLE: SIAM BICI, NON SIAM SORCI!
Nel dossier ripercorriamo l´asse del tram e presentiamo proposte realizzabili di convivenza fra bici e tram che vanno realizzate al più presto (si veda dossier completo)
 
1) Corso del Popolo-Garibaldi

E´ necessario realizzare una pista ciclabile bidirezionale al posto della corsia che costeggia il marciapiede sul lato est della strada. Questa pista svolgerebbe un utile servizio alle migliaia di biciclette che compiono questo tragitto (2.500 al giorno censite da Legambiente), perché si collegherebbe al nuovo asse ciclabile alternativo alle Riviere che parte da Piazza Eremitani oppure permetterebbe di arrivare fino a Piazza de Gasperi e di lì proseguire per Corso Milano.


2) Riviere
Le Riviere sono vietate alle bici ed è stato istituito un percorso alternativo nell´asse Eremitani- Zabarella-Del Santo. Questo importante percorso ciclabile richiede però alcuni miglioramenti, a partire dall´accesso da Corso Garibaldi, all´eliminazione del divieto orario nell´ultimo tratto di via Zabarella, al posizionamento della sbarra che crea ancora qualche problema, poiché  motorini e  auto parcheggiano davanti al passaggio creato per le bici.



3) Zona Prato della Valle
Via Luca Belludi
In via Belludi, non si presentano particolari problemi per chi la percorre in direzione del Santo, visto che il tram passa nell’altro lato della strada. Il rischio di urto col tram c´è invece per chi la percorre in direzione di Prato della Valle.
Va valutata la possibilità di introdurre una protezione in via Belludi, che separi chi va in bicicletta da tram e autobus. Nella curva all´arrivo in Prato della Valle andrebbe in questo caso guidato il ciclista affinché attraversi le rotaie in maniera perpendicolare in un passaggio ciclo-pedonale.


Corso Umberto
Il principale problema dato dall´entrata in funzione del tram è il tratto di corso Umberto che raggiunge via Vittorio Emanuele: nell´ultimo tratto, dopo la sede dei Carabinieri la carreggiata si restringe. Andrebbe dunque creata una protezione per i ciclisti, anche togliendo i parcheggi alle auto se necessario. In alternativa si potrebbe  recuperare qualche metro allargando la carreggiata verso l´Isola Memmia e creare li una pista ciclabile bidirezionale che possa funzionare anche nei giorni di mercato


4) Corso Vittorio Emanuele
Direzione Guizza (Sud) Creare una protezione fino a via Quattro Novembre. Dopo la strada si restringe fino a S. Croce e i punti di sovrapposizione del percorso di bici e tram diventano eccessivi. Va segnalata quindi la possibilità di svoltare in via Quattro Novembre per raggiungere S. Croce con la ciclabile di via Santa Maria in Vanzo.
Direzione Prato della Valle (nord) Possibile la convivenza tra tram e biciclette, ma va protetto il percorso ciclabile.
Direzione Duomo Creando un attraversamento ciclopedonale dove termina la pista ciclabile di via S. Maria in Vanzo si permetterebbe alle biciclette di raggiungere via Barbarigo attraverso le vie Cadorna, Marin e Del Seminario, creando in questa maniera una nuova direttrice Santa Croce  – Duomo. Questo a patto che in via Barbarigo venga permesso alle bici di circolare in ambo i sensi di marcia.


5) Via Cavallotti
La pista ciclabile lungo via Cavallotti è costellata da fioriere pali della luce, pali del tram, cabine telefoniche, cassonetti, cartelloni pubblicitari: incredibile il numero di ostacoli! Il percorso ciclabile e quello pedonale poi, si intersecano alle fermate degli autobus per rendere ancora più complicato  il percorso. Si interrompe all´altezza di via Buzzaccarini. Di qui chi vuole proseguire lungo via Cavallotti può farlo nelle corsie dedicate alle auto. Molto pericoloso però l´ultimo tratto in direzione Guizza perché si è costretti ad andare contromano per raggiungere la nuova passerella o il vecchio passaggio sul ponte del Bassanello. In pratica l´intero percorso ciclabile va rifatto.



6) Attraversamento Bassanello

La nuova passerella sul canale non è servita adeguatamente dai percorsi ciclabili e continua ad essere poco usata e poco utile per i ciclisti che si spostano in bicicletta per necessità e non per svago. La maggior parte dei ciclisti perciò continua ad usare il vecchio passaggio ciclo-pedonale sul ponte del Bassanello, che è stato però ristretto costringendo molti ciclisti a scendere sulle corsie dei tram per non entrare in conflitto coi pedoni.
Va riorganizzata l´intera tratta, a partire dal ripristino della larghezza originaria del vecchio passaggio ciclo-pedonale sul ponte.


7) Via Guizza
Vanno realizzati i percorsi ciclabili ad est (direttrice di via dell´Orna) e ad ovest (nuova strada alternativa) di via Guizza. Vanno però trovate delle soluzioni alla circolazione delle biciclette anche in via Guizza che è il cuore del rione e dovrebbe diventarlo ancor più con l´entrata in funzione del tram. Va quindi scoraggiato l´uso dell´auto e dato spazio alla mobilità ciclo-pedonale..


Proponiamo di valutare la possibilità di chiudere al traffico in direzione nord il primo tratto di via Guizza che è molto  stretto. Sarebbe così possibile recuperare lo spazio necessario a creare una pista ciclabile bidirezionale limitando al contempo il traffico di attraversamento verso il centro.