Impedire il confronto distrugge sempre la partecipazione dal basso

Legambiente condanna l’azione dei militanti del CSO Pedro che mercoledì sera hanno impedito fisicamente ad un centinaio di abitanti dell’Arcella di partecipare ai lavori del laboratorio sul nuovo piano di assetto del territorio del proprio quartiere (PAT).
Legambiente ha sempre denunciato le mancanze delle Amministrazioni nell’avviare reali percorsi partecipativi. Ma trasformare in bagarre le poche occasioni di confronto organizzate dal Comune non aiuta certo la partecipazione.
Anche sulla metodologia scelta per i PAT Legambiente non ha fatto mancare le proprie critiche. La tesi del centro sociale Pedro, che non vi sia chiarezza su quanto i risultati dei laboratori saranno vincolanti per l’amministrazione, è da tempo sostenuta dagli ambientalisti, ma non per questo si devono impedire gli incontri.
Quello che sta accadendo nei laboratori di quartiere sui PAT, che vedono una partecipazione crescente di semplici cittadini, dimostra che la voglia di confrontarsi e decidere sul proprio territorio è sentita e reale. Dunque la sfida da cogliere è riempire di contenuti le poche occasioni di partecipazione organizzate dal Comune. Anche se gestite svogliatamente da molti Consigli di Quartiere e organizzate più che altro come atto dovuto per rispettare le procedure previste dalla legge urbanistica regionale. Se i risultati non saranno tenuti in considerazione dall’amministrazione saranno proprio i cittadini che vi hanno partecipato a chiederne conto a chi governa la città.
Dal laboratorio dell’Arcella sta emergendo la richiesta di più verde, piste ciclabili, tutela delle fasce deboli. Molti cittadini che vi partecipano criticano apertamente anche un progetto inutile e dannoso come l’Arco di Giano. Una strada i cui progetti di contorno mettono in discussione anche l’esistenza del centro Pedro, la cui esperienza aggregativa, secondo Legambiente, invece deve essere garantita.

Legambiente Padova