Sabato il limite di legge annuale del Pm10, 35 giorni oltre i 50 microgrammi per metro cubo d’aria, è stato raggiunto nella maggioranza delle stazioni di rilevamento di Padova. Nella centralina di Viale internato Ignoto risultano 37 giorni di superamento- dichiara Lucio Passi, responsabile politiche antismog di Legambiente Padova – 36 all’Arcella e Granze, 33 alla Mandria e via Carli.
Stiamo entrati così nel ventunesimo anno consecutivo in cui l’aria Padova è fuorilegge. Tutti noi, quindi, siamo vittime dell’esposizione prolungata alle micropolveri: la condizione più dannosa per la salute”.
“OGNI DOSE E’ UN’OVERDOSE”
Secondo l’OMS per il Pm10 (che l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro –IARC- ha classificato sicuramente cancerogeno) non c’è una soglia sotto alla quale non ci sono rischi per la salute. Per questo l’OMS raccomanda di ridurre il limite di legge almeno a 20 microgrammi.
I DANNI DOVUTI ALL’ESPOSIZIONE CRONICA
L’esposizione prolungata nel tempo anche a bassi livelli di PM10 annovera molte possibili conseguenze. Dai disturbi respiratori lievi, alla diminuzione della funzionalità respiratoria, alle bronchiti croniche e danni al sistema cardiovascolare, all’aumento della mortalità sia per gravi malattie respiratorie che per tumori al polmone. Tumori legati anche a sostanze cancerogene veicolate dal particolato come il Benzo(a)Pirene. Inquinante che a Padova supera il limite di legge consecutivamente dal 2000.
TUMORE AL POLMONE E MORTALITA’
Per ogni incremento di 10 microgrammi di Pm10 sopra i 20, il rischio relativo di ammalarsi di tumore al polmone aumenta del 22 per cento. Secondo l’OMS se il Pm10 scendesse a 20 microgrammi si ridurrebbe la mortalità del 15%, Per il Pm2,5 l’OMS propone il limite di 10 microgrammi su base annuale. Questo inquinante, da quando è monitorato, a Padova doppia questa soglia.
ANZIANI E BAMBINI
Asmatici, individui con malattie polmonari o cardiache e negli anziani il rischio è il peggioramento delle condizioni. I bambini fino a 12 anni, avendo una frequenza di respirazione doppia degli adulti, inalano più smog aumentando il rischio di asma bronchiale.
AMMINISTRAZIONE AL BIVIO
“Da anni Legambiente – ricorda Passi-. propone misure praticabili per abbattere lo smog: decarbonizzazione, consumo di suolo zero e aumento del verde, micromobilità elettrica, bicipolitana, potenziamento del trasporto pubblico e revisione della politica della sosta. Su quest’ultima proprio in questi giorni si gioca la partita tra il vecchio, ancora parcheggi in centro che attraggono traffico e smog e il futuro: parcheggi scambiatori per tenere il traffico fuori dalla città. Emblema di questo bivio è la destinazione dell’ex Prandina: parcheggio o parco? Riqualificazione urbanistica o consumo di suolo? Una scelta dall’ampia portata concreta e simbolica, ) che l’Amministrazione sta purtroppo (e fin troppo) sottovalutando. Si prenda ad esempio – conclude Passi – il Sindaco di Milano, che accusato di far sparire posti auto per dare spazio alle piste ciclabili ha così difeso la sua politica: investire nella mobilità pubblica e in quella leggera, inquinare di meno è un dovere. Il modello della city piena di macchine è vecchio, non lo fa più nessuno nel mondo ”